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Lodi, lo “storico” sbarco di Esselunga in centro è un caso: rischi per traffico e commercio locale

Attraverso un piano di recupero che comprende l’arrivo del colosso Esselunga, l’area dismessa dell’ex Consorzio Agrario di Lodi, vicino alla stazione, verrà riqualificata: il supermercato, interventi viabilistici e l’ampliamento del terminal dei bus fanno parte del progetto già oggetto di polemiche per i possibili danni che potrebbe arrecare sia al traffico che al commercio locale.
A cura di Chiara Ammendola
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Secondo il sindaco di Lodi, la leghista Sara Casanova, si tratta di un'opportunità unica per la città sia dal punto di vista commerciale, sia viabilistico e storico. Ma il piano di recupero dell'area da 28mila metri quadri dell’ex Consorzio Agrario, annunciato lo scorso giugno, è già diventato un caso. Nel nuovo progetto è previsto infatti l'arrivo di Esselunga, colosso della grande distribuzione, nell'area storica a pochi passi dal centro della città e vicino alla stazione, oltre a un nuovo piano di viabilità che prevede un collegamento stradale tra via Sforza e la stazione, l’ampliamento del terminal bus e cinque nuove rotatorie.

Il piano integrato di intervento (Pii) non è stato ancora sottoposto al Consiglio comunale per l’adozione e l’approvazione, ma la giunta comunale ha già presentato il progetto in quelle che saranno le principali modifiche sia dal punto di vista del traffico che commerciale. Il piano sarà sottoposto anche a una Valutazione ambientale strategica, prima del doppio passaggio, entro fine anno, in Consiglio, ma sono già tante le critiche mosse da alcuni cittadini e dall'opposizione, che pone al centro della questione tre punti tra i quali proprio la questione ambientale.

Uno dei timori è che Esselunga possa ampliarsi e diventare un ipermercato

Secondo il consigliere Stefano Caserini l'insediamento di un grande supermercato aumenterà il traffico in una zona già critica per la viabilità cittadina: "Inoltre gli studi sull'impatto sul traffico e sul commercio di vicinato sono molto carenti, e c'è molto poco per la mobilità sostenibile". Esselunga, secondo il piano presentato dalla Giunta, andrà a occupare una struttura di vendita con una superficie complessiva di circa 7.400 mq di cui 2.500 destinati alla vendita di generi alimentari e non. Mentre l'edificio storico del "dopolavoro" di circa 599 mq "sarà mantenuto e convertito a destinazione terziaria in seguito al restauro conservativo". In realtà, proprio in merito al tema degli spazi occupati dalla catena di supermercati fondata da Bernardo Caprotti aleggia una delle tante "ombre" del progetto: Esselunga potrebbe infatti in futuro espandere la propria area di vendita, trasformando di fatto un supermercato in ipermercato. Al momento sono ipotesi, ma si tratta di una strategia imprenditoriale che, secondo quanto dimostrano altri esempi analoghi in altre cittadine lombarde, è già stata utilizzata in passato dalla catena di supermercati: presenta la richiesta di apertura di una struttura di vendita di 2.500 mq così da non dover passare per la Regione come accade per le metrature superiori, salvo poi fare richiesta di espansione successivamente. In questo caso i 5.000 mq che saranno secondo progetto adibiti a magazzino in futuro potrebbero rientrare, in parte, proprio nell'area adibita alla vendita.

Sul progetto si scontrano le diverse visioni della giunta e dell'opposizione

Una mossa commerciale che avrebbe trovato il benestare dell'amministrazione comunale di Lodi ma che potrebbe in futuro potrebbe ulteriormente penalizzare i piccoli esercizi commerciali della zona già colpiti da un'area il cui sviluppo commerciale è stato fortemente ridotto negli ultimi anni. Così, se da un lato questo progetto e la realizzazione di una nuova struttura secondo l'amministrazione comunale porterà nuovi posti di lavoro, un miglioramento della viabilità cittadina e un incremento di aree a verde permeabile, per l'opposizione si tratta in realtà di un investimento che andrà a danneggiare la viabilità a ridosso del centro cittadino, i pochi artigiani e bottegai rimasti nella zona e soprattutto non porterà alcun tipo di incremento economico per la città.

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