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Lockdown in Lombardia: l’autocertificazione per muoversi nella zona rossa

Da venerdì 6 novembre sarà necessario utilizzare l’autocertificazione per poter circolare in tutta la Lombardia. Le nuove misure anti Coronavirus disposte dal governo, infatti, prevedono il divieto di uscire se non per motivi di lavoro, salute o di comprovata necessità o urgenza da provare, presentando la documentazione in caso di controlli.
A cura di Simone Gorla
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Con la firma del dpcm del 3 novembre sono in arrivo nuove limitazioni agli spostamenti per i cittadini italiani. La Lombardia è tra le Regioni nella zona rossa, dove sono previste misure anti Coronavirus molto severe, tra cui il divieto di circolazione anche nel proprio comune di residenza.

Autocertificazione per muoversi nella zona rossa in Lombardia

Per questo motivo da venerdì 6 novembre sarà necessario utilizzare l’autocertificazione, così come avveniva durante il lockdown primaverile. Non c’è ancora l’ufficialità in merito, ma pare quasi certo che si continui a utilizzare l’autocertificazione che i cittadini potevano scaricare già ad ottobre dal sito del Viminale per giustificare gli spostamenti durante gli orari di coprifuoco.

Ipotesi confermata a Fanpage.it da fonti del ministero dell'Interno, che ricordano come l’autodichiarazione utilizzata nelle scorse settimane fosse stata predisposta in maniera abbastanza generica, in modo da poter ricomprendere al suo interno diverse situazioni e giustificazioni, non necessitando quindi di ulteriori cambiamenti. Qui è possibile scaricare l'autocertificazione.

Possibile uscire per motivi di lavoro, salute, necessità o urgenza

In Lombardia da venerdì ci sarà il divieto di spostamento da e verso altre regioni, ma anche all’interno dello stesso territorio del proprio comune. Sarà consentito spostarsi solo per motivi di lavoro, salute e necessità, oltre che per andare a scuola. Sarà in ogni caso possibile, sempre con giustificazione da dimostrare con autocertificazione, il rientro al comune di residenza, domicilio o abitazione. Prevista anche la chiusura di ristoranti e bar, che potranno fare solo vendita da asporto, e dei negozi tranne alimentari, edicole, tabaccai, farmacie, lavanderie e barbieri.

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