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Lo stupratore di Segrate resta in carcere: non si chiama come ha detto ed è pericoloso

Il gip di Milano Roberto Crepaldi ha convalidato l’arresto di Hamza Sara, il cui vero nome sarebbe Ayoub Gerrad, accusato di aver stuprato una donna a Segrate.
A cura di Filippo M. Capra
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Foto di repertorio
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Il giudice per le indagini preliminari di Milano Roberto Crepaldi ha convalidato l'arresto e confermato la detenzione in carcere di Hamza Sara, l'uomo di 31 anni accusato di aver violentato una donna di 44 nell'ascensore di casa sua a Segrate, alle porte di Milano, lo scorso 21 dicembre.

Convalidato il fermo dello stupratore di Segrate

Come scritto nell'ordinanza firmata dal gip, "le caratteristiche dell'azione e la personalità del reo fanno emergere un pericolo di reiterazione particolarmente grave, che avrebbe potuto colpire casualmente chiunque, e che richiede la necessariamente l'applicazione della massima misura custodiale". Il giudice Crepaldi ha poi aggiunto che "l'estrema gravità della condotta, l'incapacità risocializzante della prima esperienza carceraria, le condizioni di vita e la personalità dell'imputato, richiedono infatti l'immediata tutela della collettività mediante la custodia in carcere dell'indagato". Secondo quanto riportato dal Corriere della sera, inoltre, Hamza Sara non sarebbe nemmeno il vero nome del fermato.

Chi è Hamza Sara, il cui vero nome sarebbe Ayoub Gerrad

L'uomo, che pare avere 27 anni, si chiamerebbe Ayoub Gerrad e sarebbe sbarcato a Lampedusa nel 2016 insieme ad altre settantacinque persone, senza documenti, dalla Libia. All'hotspot dell'isola ha raccontato di essere arrivato da Tripoli e di chiamarsi Hamza Sara. Lasciata Lampedusa, arriva in Lombardia dove nel 2018 viene condannato a 3 anni e 4 mesi dalla Corte d'Appello di Brescia. Diversi i precedenti per violenza, oltraggio, resistenza e altro. Il suo Paese d'origine ne ha rifiutato il rimpatrio, motivo per cui è impossibile farlo imbarcare su un volo di sola andata. Scarcerato da Vigevano, si trasferisce a Milano e scompare. Poi la violenza del 21 dicembre a Segrate.

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