Pignoramento dello stipendio di Ilaria Salis per la casa occupata: passa la mozione in Regione Lombardia
Dopo la bagarre in aula sul caso di Ilaria Salis e il suo debito con Aler, il Consiglio regionale ha approvato la mozione sul pignoramento del suo stipendio da europarlamentare, proposta dal consigliere regionale di FdI Marcello Ventura. I consiglieri hanno discusso animatamente sulla questione e, alla fine, è stato stabilito che il presidente della Lombardia Attilio Fontana dovrà impegnarsi a sollecitare Aler "ad avviare immediatamente le procedure legali" per il recupero del presunto credito. Sembra, infatti, che la Ilaria Salis, nel 2008, abbia occupato abusivamente un immobile popolare nel centro di Milano (in via Borsi, zona Navigli), accumulando un debito con Aler di 90mila euro. "Il ricorso al pignoramento dei conti correnti" si farà fino "al completo soddisfacimento del debito accumulato".
La mozione è stata approvata con 45 voti favorevoli e 19 contrari. Durante il Consiglio, alcuni consiglieri di maggioranza, come il capogruppo leghista Alessandro Corbetta, hanno esposto cartelli con scritto "occupare non è un diritto" o "Salis paga l'affitto". Tra gli esponenti che hanno votato contro la mozione, c'è, per esempio, Lisa Noja, del gruppo consiliare Azione-Italia Viva-Renew Europe, che ha dichiarato: "Abbiamo votato contro la mozione sul caso Salis, perché le aule consiliari non possono essere trasformate in aule di tribunale. Condanniamo qualsiasi forma di occupazione e non concordiamo su una sola parola di quello che ha detto Ilaria Salis sulla proprieta' privata e sulle occupazioni abusive". Tuttavia, "questa mozione non dice nulla su questi temi fondamentali per i cittadini lombardi e non ha come obiettivo quello di chiedere ad Aler di agire in ogni sede e con ogni strumento legale per recuperare tutti i propri crediti verso chicchessia".
La mozione proposta da Fdi e il voto di oggi in Regione
Quando ha saputo dello "scandalo Salis-Aler", il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Marcello Ventura, ha subito proposto una soluzione. Se Ilaria Salis ha un debito con Aler (l'azienda lombarda che gestisce l'edilizia popolare) da 90mila euro è giusto che paghi e lo deve fare rinunciando al suo stipendio da europarlamentare. Ha proposto una mozione che sarà votata oggi al Pirellone, dopo che avrà recepito alcune modifiche della giunta.
Nella mozione si parla di "pignoramento del compenso per morosità nel pagamento dell’affitto delle case popolari", ma il nome di Ilaria Salis non viene mai riportato, se non quando si parla di lei come una figura il cui ruolo è "di alta responsabilità e di esempio per la cittadinanza" che "dovrebbe adempiere a obblighi economici e legali in modo irreprensibile".
Il testo della mozione, firmata da tutto il gruppo regionale di FdI, chiede al presidente Attilio Fontana di "sollecitare Aler ad avviare immediatamente le procedure legali per il recupero del credito, includendo il ricorso al pignoramento dello stipendio e richiede che venga inoltrata istanza al giudice per ottenere il pignoramento dello stipendio, fino al soddisfacimento del debito". Nel caso di voto a favore, toccherà a un giudice stabilire se effettivamente lo stipendio di Salis verrà pignorato o meno.
La versione di Ilaria Salis: "Non ho ricevuto nessuna richiesta di pagamento da Aler"
Ilaria Salis si è sempre dichiara innocente, o meglio, ha sempre detto di non aver mai ricevuto alcune richiesta di pagamento da Aler, né ci sono sentenze civili o penali. Lo ha confermato anche Eugenio Losco, l'avvocato della donna. Salis ha ammesso di essere stata in quell'immobile in via Borsi e di aver militato nel Movimento di Lotta per la Casa. Ma questo non significa che abbia accumulato un debito da 90mila euro con Aler.
Nei giorni scorsi aveva scritto sui social: "Aler si basa solo sul fatto che nel 2008 sono stata trovata al suo interno. Sebbene nei successivi 16 anni non siano mai stati svolti controlli per verificare la mia permanenza, né sia mai stato avviato alcun procedimento civile o penale a mio carico, Aler contabilizza il credito". Tutto questo "fango sul mio conto", però, non demoralizza Salis che decide di sfruttare la situazione a suo vantaggio riportando in voga il tema delle case popolari in Lombardia e a Milano.
Risultano più di 19mila alloggi Aler sfitti in Lombardia e ben oltre 10mila solo nella città di Milano. Numeri che secondo Salis rendono le occupazioni abusive "illegali ma legittime" perché non avere un tetto sopra la testa "è logorante, ti fa vivere nella paura e nel degrado", aveva scritto in un post Instagram tre giorni fa la neo europarlamentare. Anche per il capogruppo del Pd al Pirellone, Pierfrancesco Majorino, questi numeri sono "uno scandalo ancora più grande in Lombardia dove la Regione ha (appunto) 19mila case vuote".