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Lo sfogo di Giuseppe, sfregiato con l’acido dall’ex Sara Del Mastro: “Sono stato lasciato solo”

“Dopo tutto quello che mi è successo, lo Stato dov’è?”: è lo sfogo di Giuseppe Morgante, aggredito e sfregiato con l’acido a Legnano dall’ex fidanzata Sara Del Mastro nel maggio del 2019. In un video diffuso in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, nell’ambito di una campagna “contro ogni genere di violenza” dal Comune di Parabiago, il 30enne racconta: “Non c’è stato nessuno che davvero mi ha aiutato”.
A cura di Simone Gorla
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"Io so cosa ho passato e costa sto passando. Non c'è stato nessuno che davvero mi ha aiutato, nessuno. Nessuno ha mai fatto niente". È lo sfogo di Giuseppe Morgante, il 30enne aggredito e sfregiato con l'acido a Legnano, nel Milanese, dall'ex fidanzata Sara Del Mastro nel maggio del 2019. Il suo appello in un video pubblicato in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne dal Comune di Parabiago, nell'ambito di una campagna "contro ogni genere di violenza".

"Quello che mi è successo a maggio del 2019, un anno e mezzo fa", ricorda il giovane, che ha riportato grave ferite al volto e soprattutto a un'occhio, "sembra dimenticato. È passato tutto questo tempo, anche facendo il processo e tutto, anche se ne hanno parlato diverse trasmissioni, io non ho vicino nessuno. Tutti i personaggi, i giornalisti che si sono presentati a casa mia, non si sono più fatti vivi".

Il giovane fu sfregiato con l’acido dalla 38ene, con cui aveva avuto una breve relazione, il 7 maggio 2019. Nel ideo il ragazzo racconta di come, dopo le prime settimane di attenzione mediatica, ora si senta abbandonato da tutti. A partire dalle autorità: "Dopo tutto quello che mi è successo, lo Stato dov'è?", si chiede Giuseppe. "Posso capire che c'è il Covid, una cosa che è peggio della seconda guerra mondiale, però io cosa devo fare?".

"Ciò che è successo è il risultato di un atto folle, ma non voglio fare vittimismo – prosegue il giovane -, non voglio diventare un personaggio: voglio solo giustizia. Sento, però, che dopo tutto quello che mi è successo, nessuno mi aiuta". Nel maggio 2020 il tribunale di Busto Arsizio ha condannato Sara Del Mastro a 7 anni e 10 mesi. I giudici non hanno riconosciuto l’aggravante della premeditazione. L’accusa aveva chiesto 9 anni.

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