“Lo pagavamo per poter lavorare”: tre addetti alle pulizie denunciato il proprio capo, condannato
Tre persone hanno denunciato di essere stati costretti a pagare "il proprio capo" per poter lavorare. L'uomo è stato condannato dal tribunale di Bergamo. Stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, una delle vittime – un 44enne originario del Bangladesh – ha riassunto quanto vissuto con queste parole: "Io pago, lui mi fa entrare". Il soggetto a cui fa riferimento, lo ha incontrato per caso su un treno diretto a Treviglio nel 2016.
Mentre chiacchieravano, gli avrebbe proposto "un posto fisso in Esselunga per duemila euro al mese". La nota catena di supermercati è totalmente estranea ai fatti contestati e che sono avvenuti tra il 2016 e il 2019. Come hanno accertato gli inquirenti, in realtà si trattava prestare servizio come addetti delle pulizie esterni nello store di Pioltello. Il servizio infatti è appaltato a un'altra azienda, per la quale una delle vittime lavora ancora.
L'imputato, originario di Melzo, è stato condannato dal Tribunale di Milano a tre anni e dieci mesi per estorsione nei confronti del 44enne e di altre due persone. Gli avrebbe rinnovato i contratti di settimana in settimana e li avrebbe pagati 6 o 7 euro l'ora. Per garantirgli il nuovo contratto, si faceva allungare denaro: "Sempre soldi, contratto no", ha raccontato un cinquantenne che una volta si è rifiutato di dargli cinquecento euro ed è stato tenuto a casa per una settimana.
Un episodio simile è avvenuto per un 31enne che per poter ricominciare ha dovuto sborsare settecento euro. Quando i tre hanno denunciato tutto, è stato aperto un procedimento disciplinare nei confronti dell'accusato che è stato poi recentemente licenziato per altri motivi.