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Lo chef Ilario Vinciguerra e la polemica sui bambini al ristorante: “Assurdo vietare l’ingresso”

Lo chef dell’omonimo ristorante di Gallarate (Varese), già stella Michelin, riapre la polemica sulla presenza dei bambini al ristorante. “Non far entrare i piccoli è una vergogna”. In tanti i commenti sotto il suo post Facebook, rivolto ai colleghi stellati.
A cura di Francesca Del Boca
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"Sento ancora dire da clienti che in alcuni ristoranti “blasonati” non fanno entrare i bambini. Credo che sia una vergogna". È lapidario Ilario Vinciguerra, chef dell'omonimo locale situato all'interno di una maestosa villa Liberty a Gallarate (Varese), già stella Michelin. Attraverso un post su Facebook, riapre così la polemica sulla presenza dei bambini al ristorante. 

L'appello ai ristoranti stellati di tutta Italia

Nel suo scritto, si rivolge direttamente agli stellati di tutta Italia. "Aprite la porte ai bambini che sono il nostro futuro. Smettetela, cari colleghi, di fare i falsi moralisti e pensare solo al Dio danaro".

Accompagnando il testo a una fotografia che lo ritrae mentre serve una piccola cliente del ristorante. "Lei è Stella, mia cliente di ieri sera. Di sabato, con il ristorante pieno, le ho fatto la pasta al pomodoro. Sì, proprio io, e con le mie mani le ho messo il parmigiano sopra".

E continua. "Guardate attentamente il suo viso: ha l’espressione della felicità, e questo non ha prezzo".

La polemica sui bambini al ristorante

Il post, in men che non si dica, si riempie di commenti. Non sempre positivi. "Chi vieta l'ingresso ai bambini magari pensa ai clienti che vogliono passare una serata al ristorante tranquilla senza casino, visto che anche loro pagano come gli altri e si aspettano un ristorante, non un parco giochi o un asilo nido". "Sarebbe sufficiente fare sale separate, per far star bene tutti".

Ancora. "Alcuni luoghi devono essere silenziosi e contemplativi. Soprattutto per chi sceglie di non avere figli". "Sinceramente, dopo aver cresciuto tre figli, non disdegno una serata tranquilla per staccare la spina in un posto dove non sento urla, pianti, e dove i bambini non corrono tra i tavoli". 

E c'è chi amplia la questione. "Il problema non sono i bambini, ma i genitori che non sono capaci di educarli". Mentre altri stanno in mezzo. "Bene. Chi vorrà portare i bambini verrà da lei, mentre chi non vuole averli intorno durante un pranzo o una cena andrà dai suoi colleghi. Si chiama libertà di scelta".

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