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L’ipotesi di una rapina in casa e del killer “amico” della vittima: perché è morto Andrea Bossi

Si sta cercando di risalire all’identità del killer che ha ucciso il 26enne Andrea Bossi nella sua casa di Cairate, in provincia di Varese: tra le ipotesi quella che i due si conoscessero e che l’aggressore avesse ucciso al termine di una rapina.
A cura di Giorgia Venturini
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Si indaga per risalire all'identità dell'omicida che nella serata di venerdì ha ucciso a coltellate il 26enne Andrea Bossi nella sua casa di Cairate, in provincia di Varese. Le forze dell'ordine stanno cercando di capire chi ha incontrato negli ultimi giorni il ragazzo: tra le ipotesi infatti quella che Andrea Bossi conoscesse il suo assassino. Dai primi accertamenti la Procura di Busto Arsizio retta da Carlo Nocerino e i carabinieri di Varese sarebbe emerso che la violenza sarebbe avvenuta al culmine di una discussione.

La pista della rapina e i gioielli scomparsi

Da qui appunto si fa sempre più concreta l'ipotesi che aggressore e vittima si trovassero in casa da soli dopo che Bossi gli aveva aperto la porta. L'aggressione forse al termine anche di una rapina: dalla casa infatti mancherebbero alcuni gioielli che il 26enne custodiva da quando aveva iniziato la sua professione da orafo. Non si esclude però al momento nessun altra pista investigativa.

A trovare il corpo il padre della vittima

Quello che si sa per certo ora è che la vittima si trovava sdraiato per terra, ucciso dal fendente di un’arma da taglio. L'arma del delitto però non è stata ancora trovata. Più macchie di sangue sono state invece trovate anche sulle scale durante il tentativo di fuga del killer: non mancano le sue impronte per tutta casa che non sono mai state cancellate e che sono fondamentali per le indagini dei carabinieri. I due molto probabilmente si conoscevano perché non c'erano segni di infrazione sulla porta.

Le testimonianze dei vicini

Nessun vicino al momento dell'omicidio si sarebbe accorto di qualcosa. Nessun rumore o urla ha fatto insospettire chi abita intorno: c'è chi ha raccontato che il cane della vittima, un pitbull, chiuso fuori dall'appartamento poco prima dell'aggressione avrebbe abbaiato ininterrottamente. Il corpo è stato trovato la mattina di sabato dal padre della vittima, preoccupato che il figlio non rispondeva alle chiamate. Fondamentale ora saranno le telecamere della zona per risalire all'identità del killer ancora in fuga.

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