L’Inter licenzia tre magazzinieri ultracinquantenni: “Non sappiamo dove ricollocarvi”
Sono in aspettativa da ottobre e fino a domani, quando – in caso non arrivassero comunicazioni controcorrente – verrà ratificato il licenziamento che sarà eseguito a partire dal prossimo primo novembre. La situazione di tre dipendenti dell'Inter, magazzinieri presso il magazzino centrale ora esternalizzato e subappaltato ad un'altra azienda, è molto delicata. Tutti sopra i 50 anni, lavorano nel club nerazzurro da almeno dieci. Hanno visto almeno tre epoche diverse: da Moratti a Thohir, fino agli Zhang che, tengono a sottolineare, durante la pandemia non hanno mai fatto mancare mezzo centesimo dallo stipendio. Ora, però, uno stipendio potrebbero non averlo più.
La denuncia arriva dalla Cgil di Milano alla quale i tre lavoratori si sono rivolti. La storia è questa: l'Inter ha dato in gestione il magazzino ad un'altra azienda, minore, decidendo di licenziarli perché "non abbiamo spazio per ricollocarvi". Al contempo, il club si è mosso in loro favore chiedendo alla nuova società del magazzino di assumerli, cosa per cui l'azienda interpellata si è resa disponibile. Il problema, per accordi stipulati tra l'Inter e l'azienda stessa, è che quest'ultima, come primo contratto, non può superare i 12 mesi totali, al termine dei quali il rapporto di lavoro può essere interrotto o rinnovato. A 50 anni, però, i dipendenti dell'Inter – tali fino al giorno del licenziamento – non possono permettersi di correre rischi. Uno di loro ha da poco aperto un mutuo, un altro ha dei problemi con la madre. In totale, si parla di una ral di circa 25.000 euro a persona, per un totale di 75.000 euro lordi l'anno di stipendio per tutti e tre.
Interpellata da Fanpage.it, Nicoletta Daino della Cgil ha spiegato che le risorse umane dell'Inter hanno confermato nella giornata di ieri la decisione di procedere con il licenziamento dei tre dipendenti. Daino ha spiegato che "le voci circolavano già a giugno e luglio e hanno trovato una conferma nei mesi successivi. L'Hr li ha contattati per comunicare il termine del rapporto di collaborazione, mentre per il loro responsabile è stato possibile un ricollocamento". La richiesta inoltrata dal sindacato all'Inter vorrebbe un reimpiego in altri settori, essendo i tre dipendenti navigati e adattabili ad altre necessità societarie. Uno di loro, Davide Baccarini, in passato è stato capo magazziniere della prima squadra. "Sedevo in panchina, mi conoscono tutti", spiega a Fanpage.it prima di parlare della situazione che sta vivendo. "Non è un problema di dire: i giocatori guadagnano milioni e noi poche migliaia di euro, perché sono mercati differenti", aggiunge, "ma noi a 50 anni e con l'amore che abbiamo per questo club mai ci saremmo aspettati di essere fatti fuori così".
È vero, il mercato del pallone è diverso da qualsiasi altro, come è vero che gli stessi giocatori dell'Inter, l'anno scorso, sono stati pagati in ritardo per permettere agli altri dipendenti di avere l'entrata mensile puntuale. C'è però un aspetto da non perdere di vista: il bilancio, a fine anno, è lo stesso. Tutte le spese del club, siano essere milionarie o no, finiscono all'interno dello stesso documento. Difficile quindi capire perché l'Inter non voglia continuare a pagare 25.000 euro lordi a persona in periodi complicati come questi. Certamente più difficili per un magazziniere che per un colosso come Suning. "Sono sedici anni che lavoro all'Inter – prosegue Baccarini – ed è inaccettabile questo trattamento. Zhang non ci ha messi nemmeno un giorno in cassa integrazione ma ora non possiamo ritrovarci senza lavoro. Siamo disposti a tutto per indurli a ripensarci".
Prima di arrivare alla sentenza pronunciata ieri dall'Hr alla Cgil, i tre dipendenti hanno cercato un confronto con i responsabili dell'area corporate alla quale rispondono che fa capo ad Alessandro Antonello, amministratore delegato all'economia del club. Dopo aver inoltrato richiesta di chiarimento, però, dice Davide a Fanpage.it, "non ci hanno dato una risposta. Questo significa che procederanno al nostro licenziamento". La notizia ha fatto rapidamente il giro nel mondo del calcio, e tanti ex tesserati nerazzurri, e tanti altri ancora attualmente sotto contratto con l'Inter, hanno alzato la cornetta per mostrare solidarietà: "Non ti dico chi ma mi hanno chiamato in tanti augurandomi che la situazione si risolva". Tra le altre cose discusse, anche l'obiettivo di quest'anno che "resta prendere la seconda stella, perché io resto tifoso di questa gloriosa squadra", conclude Davide.