video suggerito
video suggerito
La morte di Ramy Elgaml a Milano

L’inseguimento, i video e le parole della Procura: a che punto sono le indagini sul caso di Ramy Elgaml

Proseguono le indagini sulla morte di Ramy Elgaml. Dopo che sono stati pubblicati nuovi video ripresi dalla body cam di un Carabiniere, si aspettano i risultati della consulenza cinematica e della perizia sul cellulare del testimone.
A cura di Alice De Luca
62 CONDIVISIONI
Ramy Elgaml (foto da TkTok) e l'incidente (frame da video Tg3)
Ramy Elgaml (foto da TkTok) e l'incidente (frame da video Tg3)
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Proseguono le indagini sul caso di Ramy Elgaml, il 19enne del quartiere Corvetto, a Milano, che lo scorso 24 novembre è morto candendo da un motorino dopo un inseguimento con i Carabinieri. Nel registro degli indagati risultano al momento iscritti con l'accusa di omicidio stradale il vicebrigadiere alla guida della gazzella e Fares Bouzidi, il conducente dello scooter T-Max con a bordo Ramy. A questi si aggiungono due carabinieri, indagati per falso e depistaggio.

L'incidente la sera del 24 novembre

I fatti risalgono alla notte tra il 23 e il 24 novembre 2024, quando lo scooter guidato dal 22enne Fares Bouzidi e con a bordo Ramy Elgaml oltrepassa un posto di blocco dei Carabinieri senza fermarsi. Ne nasce un inseguimento di otto chilometri e durato 20 minuti attraverso le vie di Milano, durante il quale Fares perde il casco. Arrivati all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, il motorino cade a terra e si schianta. Nell'impatto Ramy perde la vita per un trauma al torace, mentre Fares viene ricoverato in ospedale, in un coma da cui si risveglia qualche giorno dopo.

I video delle dash cam e delle telecamere del Comune

Nel frattempo cominciano le indagini sull'incidente e il quartiere di Corvetto, dove Ramy viveva, si alza in protesta, sostenendo che i due ragazzi non sarebbero caduti da soli, ma dopo essere stati speronati dalla macchina dei carabinieri. Spuntano le prime immagini dell'inseguimento e dello schianto, immortalato da alcuni video registrati dalle dash-cam delle gazzelle e dalle telecamere del Comune.

I video vengono pubblicati prima muti e poi con l'audio, ed è proprio dal sonoro di queste riprese che sembra emergere qualche informazione in più sulla dinamica dell'incidente. Nei video infatti si sentono i militari dire frasi come "Chiudilo, chiudilo così cade… no, mer… non è caduto", "Vaff… non è caduto", e ancora "Sono caduti… bene".

I presunti video cancellati nel cellulare del testimone

Questi video fomentano proteste a Milano e in altre città. Secondo alcuni testimoni, però, non sarebbero le uniche riprese fatte quella sera. Un autista di uber di nome Omar racconta agli inquirenti di aver assistito allo schianto e di averlo ripreso con il suo cellulare. Stando alla sua versione dei fatti, però, i Carabinieri gli avrebbero chiesto di cancellare i video, che quindi sarebbero andati perduti. Da qui le indagini sui due militari per falso e depistaggio. Una copia forense del telefono di Omar è stata depositata in Procura e le perizie informatiche stabiliranno se ci siano tracce dei video cancellati.

I fascicoli della Polizia che parlano di un urto

Nel frattempo due fascicoli della Polizia cercano di analizzare nel dettaglio la dinamica dell'incidente. In un documento di 4 pagine, in particolare, si parla espressamente di un urto tra i due veicoli, a causa della quale lo scooter sarebbe caduto: "Quando entrambi i veicoli si trovavano nell'area di manovra dell' intersezione, si verificava la collisione laterale tra la parte anteriore del fianco sinistro del veicolo ‘B' (l'auto, ndr) e la parte posteriore del fianco destro del veicolo ‘A' (lo scooter, ndr). A causa di tale urto, il motociclo Yamaha T Max si ribaltava al suolo".

I video dei soccorsi a Fares Bouzidi

L'ultimo tassello di questa storia si è aggiunto pochi giorni fa, con la pubblicazione di nuovi video ripresi questa volta dalla body-cam di uno degli agenti intervenuti dopo l'incidente. Nelle riprese si vede la fase dopo lo schianto: i militari chiedono l'intervento dei sanitari e mentre aspettano fanno domande a Fares Bouzidi sulla dinamica dell'incidente. "Perché non ti sei fermato?", gli ha chiesto un carabiniere, "non ho la patente", ha risposto il 22enne, che ha aggiunto: "I carabinieri mi hanno fatto cadere".

Le valutazioni della Procura e le prossime fasi delle indagini

Sulla base degli elementi raccolti nelle fasi di indagine, la Procura di Milano ha affermato che nell'inseguimento condotto dai carabinieri non ci sarebbe stata alcuna violazione di regole, protocolli o norme penali. In altre parole, l'inseguimento di quella sera, che ha coinvolto tre pattuglie e sei uomini, rientrerebbe nell'attività prevista per la polizia giudiziaria.

Il prossimo passo nell'indagine, oltre alla perizia sul cellulare di Omar, sarà la deposizione di una consulenza cinematica sui video dell'incidente, attesa per i primi di febbraio. Nel frattempo i pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini hanno ascoltato il carabiniere che indossava la body-cam come testimone.

62 CONDIVISIONI
43 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views