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Linate, impiegati delle Poste rubano buste di soldi arrivate dall’estero: furti per 350mila euro

Sono sette gli indagati appartenenti a una banda di ladri che rubavano le buste di soldi arrivate a Linate dall’estero e spesso destinate ad associazioni di beneficenza. I furti hanno un valore di 350mila euro.
A cura di Giorgia Venturini
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Avevano imparato a "fiutare" le buste con all'interno delle valute straniere provenienti soprattutto da Paesi dell'Estremo Oriente e destinate in alcuni casi a scopi di beneficenza. Responsabili dei furti erano una donna di 40 anni, con due suoi complici di 46 e 55 anni, e due uomini di 46 e 51 anni, tutti e tre impiagati di Poste Italiane. Nei loro confronti ora la polizia ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari: sono stati sottoposti all'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e all'obbligo di permanenza nel comune di residenza con divieto di allontanamento dall'abitazione. Un altro 45enne e una 40enne sono stati indagati, invece, in stato di libertà.

I soldi rubati erano destinati spesso alla beneficenza

Le indagini svolte dall'Ufficio Polizia di Frontiera Aerea dell'aeroporto di Linate e dal Nucleo Reati Predatori della Polizia Locale hanno svelato come i tre impiegati delle Poste, aiutati dai loro quattro complici, siano riusciti a mettere a segno diversi furti negli anni sottraendo più di 350mila euro. Tutti soldi in contatti che gli impiegati riuscivano a intercettare e a rubare prima che arrivassero al destinatario: il denaro arrivava al centro di smistamento di Poste Italiane di Linate ed era destinato a opere caritatevoli o per l'acquisto di amuleti di buona sorte. Tutti soprattutto Yen giapponesi o dollari australiani. Una volta in possesso della valuta straniera – come spiega in una nota la polizia – il gruppo di indagati la cambiava in euro con regolarità agli sportelli cambiavalute situati nei luoghi di maggiore affluenza a Milano per confondersi tra gli altri cittadini e clienti presenti.

Il modus operandi della banda di ladri

I primi sospetti sono stati segnalati dalle agenzie di cambio presenti all'aeroporto di Linate: erano state giudicate anomale le richieste di cambio di valuta giapponese e australiana, canadese, americana e australiano, sterline, franchi svizzeri compiute sempre dalla stessa persona. Gli accertamenti iniziali hanno portato a individuare il cliente in un dipendente di Poste Italiane addetto allo smistamento dei sacchi di corrispondenza proprio nel centro di Linate. Grazie alle indagini, aiutate dalle telecamere di video sorveglianza dell'ufficio di smistamento postale, è stato possibile ricostruire tanto il modus operandi della banda di ladri e risalire agli impiegati responsabili. Gli addetti coinvolti nei furti erano "maestri" nella individuazione delle buste contenenti valuta estera che passavano dal centro smistamento. Una volta recuperate, le buste venivano prima nascoste sotto i vestiti e poi messe negli zaini così da uscire in tutta sicurezza dal luogo di lavoro senza essere notati dagli altri colleghi. Una volta fuori dall'ufficio eseguivano il cambio in appositi sportelli di cambio: sia a Milano che nelle altre città del Nord Italia. Tutto questo servendosi dell'aiuto dei complici non dipendenti di Poste.

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