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Guerra in Ucraina

Liliana Segre sulla guerra in Ucraina: “Mai avremmo immaginato di sentire il rombo dei cannoni in Europa”

La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, ha parlato della guerra in Ucraina: “Non avremmo immaginato di sentire così vicino a noi il rombo dei cannoni, case distrutte, le persone che piangono e muoiono”.
A cura di Francesco Loiacono
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La guerra tra Russia e Ucraina ha riportato l'Europa indietro di decenni, facendo riaffiorare immagini che qualcuno sperava potessero essere relegate per sempre al passato. Tra coloro che hanno vissuto le pagine più buie del nostro continente c'è Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz. La senatrice a vita ieri ha partecipato all'evento "Mai più genocidi, il comandamento morale di Giusti", promosso dall'associazione Gariwo a Milano in occasione della Giornata dei Giusti. E le sue parole su quanto sta accadendo in Ucraina fanno trasparire profonda tristezza: "In giornate come queste ultime, tv e giornali ci riportano a qualcosa che non avremmo mai neanche immaginato lontanamente in Europa, non avremmo immaginato di sentire così vicino a noi il rombo dei cannoni, case distrutte, le persone che piangono e muoiono". Liliana Segre ha poi detto che davanti alle immagini provenienti dall'Ucraina ha pensato "ai quattro cavalieri dell'Apocalisse, perché cosa ci manca ancora? La pandemia l'abbiamo avuta, la guerra, l'odio, la morte, la fame".

Sei nuovi Giusti al giardino del Monte Stella

Sono state sei le nuove targhe collocate presso il Giardino dei giusti al Monte Stella di Milano in occasione del decimo anniversario della Giornata europea dei Giusti. Due targhe ricordano Henry Morgenthau, ambasciatore americano che aiutò i profughi armeni, e il console portoghese Aristides de Sousa Mendes, che aiutò migliaia di ebrei a scappare dalla Francia occupata dai nazisti.  Altre due targhe ricordano la sopravvissuta ai Gulag Evgenija Solomonovna Ginzburg e l'avvocato e giurista ebreo polacco Raphael Lemkin, che prese parte come consulente al processo di Norimberga e coniò il termine e la definizione di genocidio. Una targa ricorda Ilham Tohti, soprannominato il "Mandela della Cina": si trova all'ergastolo a causa della sua difesa dei diritti degli uiguri, minoranza che continua a essere perseguitata in Cina, nonostante la recente immagine di "distensione" dei rapporti fornita da Pechino alla cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi 2022, dove proprio un'atleta uigira ha acceso il braciere. Una targa dedicata a se stessa è stata infine scoperta da Godeliève Mukasarasi: è sopravvissuta al genocidio in Ruanda e oggi è impegnata a promuovere la riconciliazione tra le due etnie del Paese hutu e tutsi.

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