Liliana Segre si oppone all’archiviazione per Chef Rubio e altri indagati: “Il 90% delle volte le danno della nazista”

Vincenzo Saponara, avvocato di Liliana Segre, si è opposto alla richiesta di archiviazione fatta dalla Procura nei confronti di 17 persone indagate per minacce e diffamazione sui social contro la senatrice. Secondo il pm Nicola Rossato, infatti, molti di questi soggetti non sarebbero individuabili e i messaggi scritti rientrerebbero nei casi di "legittimo esercizio di critica". Ma, ha contestato Saponara durante l'udienza di oggi, "La critica politica non può diventare insulto. Nel 90% dei casi, la senatrice Segre si è vista dare della ‘nazista': non sono semplici critiche legate alla sua età o alle sue posizioni politiche".
Tra le persone coinvolte per le quali è stata richiesta l'archiviazione risulta esserci anche Chef Rubio, nome d'arte per Gabriele Rubini. Nella stessa inchiesta, coordinata dal pm Nicola Rossato, sono state coinvolte anche altre 12 persone per le quali sono state chiuse le indagini con il rischio, ora, di una richiesta di rinvio a giudizio. L'accusa è di minacce e diffamazione aggravate dalla discriminazione e dall'odio razziale e religioso.
"La piazza virtuale è un luogo pericoloso quando si tratta di diffondere e accentuare i discorsi d’odio – aveva commentato l'avvocato Saponara in una nota – Merita un accenno la particolare e buia coloritura che pervade le dichiarazioni denunciate: l’antisemitismo, cioè l’odio per gli ebrei in quanto ebrei”, cioè, secondo il legale, "crimini d'odio" e non "semplici diffamazioni".
In passato l'avvocato Saponara ha chiesto al gip Alberto Carboni di proseguire con le indagini, parlando anche di "insufficienze delle attività investigative" nei casi degli hater non ancora identificati. Il giudice si pronuncerà sull'opposizione alla richiesta di archiviazione tra circa due settimane.