video suggerito
video suggerito

Licenziato da Atm per aver segnalato i colleghi che clonavano i biglietti: ora denuncia i capi per calunnia

Il dipendente Atm Adriano De Gasperis ha presentato denuncia per calunnia e falsa testimonianza contro i suoi accusatori. Il lavoratore, infatti, era stato licenziato (poi reintegrato) per aver segnalato il fenomeno dei biglietti clonati. A lui venivano contestate anche presunte minacce di morte nei confronti dei suoi superiori.
A cura di Enrico Spaccini
113 CONDIVISIONI
Foto da LaPresse
Foto da LaPresse

Adriano De Gasperis è stato denunciato per due volte per i reati di "sostituzione di persona" e minaccia, ma è sempre stato assolto con formula piena. Il dipendente dell'Azienda trasporti milanesi è stato anche licenziato tre volte dopo che aveva segnalato il fenomeno dei "biglietti clonati", ma i giudici hanno sempre ritenuto quei provvedimenti illegittimi stabilendo altrettante volte il suo reintegro e il risarcimento degli stipendi arretrati. Ora è lui ad aver denunciato i suoi accusatori per calunnia e falsa testimonianza. Il pm ne ha chiesto l'archiviazione, ma per il giudice per le indagini preliminari sono "indispensabili" nuovi approfondimenti.

I "biglietti clonati" e la lettera anonima

Era la fine del 2017 quando De Gasperis ha segnalato il fenomeno dei "biglietti clonati" ai suoi superiori. Il dipendente Atm ha raccontato di essere a conoscenza del fatto che alcuni colleghi vendevano illegalmente i titoli di viaggio. Invece di indagare su quanto riportato da De Gasperis, l'azienda milanese lo ha prima sospeso e poi destituito dal servizio. Così hanno avuto inizio le vicende processuali che si sono sempre risolte con l'assoluzione completa di De Gasperis e i vari reintegri.

I fatti relativi alle nuove indagini, invece, risalgono alla mattinata del 13 giugno 2018. Come riportato dal Corriere della Sera, De Gasperis ha ricevuto una lettera anonima nella quale si sostiene che qualcuno all'interno dell'azienda avrebbe provato a incastrarlo. Il dipendente ha avuto una crisi emotiva, al punto che i colleghi hanno chiamato i sanitari del 118 i quali hanno avvertito i carabinieri.

Le presunte minacce rivolte ai superiori

È in questa parte della giornata che gli accusatori sostengono di aver sentito De Gasperis minacciare di morte i suoi superiori. Una volta all'interno della sua stanza, anche se un collega presente in quel momento ha affermato di non aver sentito nulla. Un'altra in presenza di un funzionario di grado più alto, il quale nega ancora di aver sentito minacce, e lo stesso per altri due colleghi per un altro presunto episodio che sarebbe avvenuto poco dopo.

Infine, il momento forse più importante per lo svolgimento delle indagini. Un accusatore ha sostenuto di aver sentito De Gasperis dire davanti al personale del 118 "adesso prendo il fucile e li ammazzo", un altro di averlo sentito dire "se vogliono giocare pesante, anche io posso giocare pesante" in presenza del 118 e dei carabinieri e un terzo sostiene che "i carabinieri lo invitavano a cessare le minacce"

Davanti al giudice del Lavoro, però, la responsabile del 118 ha affermato di non ricordare di aver sentito alcuna minaccia. Lo stesso vale per il capo equipaggio dei carabinieri che ha testimoniato che De Gasperis "era calmo, non ha mai proferito minacce", anche perché in caso contrario lo avrebbe scritto nella sua relazione.

La denuncia di De Gasperis e le nuove indagini

Per queste accuse, rivelate false, De Gasperis ha presentato denuncia. Il pm ha chiesto di archiviarla, ma per il gip sono "indispensabili" nuovi approfondimenti per "prevenire a un quadro conoscitivo rassicurante" per capire se ci sia stata o meno volontà di attribuire al lavoratore un reato che non ha commesso.

De Gasperis ha anche ipotizzato, attraverso i suoi legali, che i licenziamenti fossero una ritorsione per le sue denunce sui biglietti clonati. In merito, però, c'è già un pronunciamento di Anac (Autorità nazionale anticorruzione) e una sentenza del Tribunale del Lavoro che affermano che non sono stati una vendetta.

113 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views