“L’ho uccisa a martellate perché mi stressava”: Ezio Galesi confessa l’omicidio della compagna Elena Casanova
"L'ho fatto perché mi ha stressato la vita". Lo ha precisato davanti al giudice della Corte d'Assise di Brescia nel corso dell'udienza di oggi martedì 29 novembre Ezio Galesi, in carcere con l'accusa di aver ucciso la sera del 20 ottobre del 2021 l'ex compagna Elena Casanova uccisa con 16 martellate. La sentenza è attesa per il prossimo 17 gennaio.
La versione dell'imputato
Le sue ragioni le ha spiegate oggi in aula e sono state riportate in un articolo de Il Giornale di Brescia: "Mi faceva telefonate la notte e mi faceva seguire da sconosciuti". Poi ha aggiunto: "Quel giorno quando l'ho vista ridere in un negozio non ci ho capito più nulla. Così ho deciso di ucciderla: sono andato a prendere il martello e poi sono passato da lei".
L'uomo in aula assicura il giudice di essersi pentito: "Mi sono rovinato la vita, la mia e quella dei miei figli. Avrei dovuto fare altro. Dovevo prendere un mitra e fare fuori gli altri tre o quattro che mi pedinavano e mi minacciavano".
La testimonianza dell'amica della vittima
Altra versione dei fatti la racconta l'amica della vittima: "Era terrorizzata da Galesi, mi aveva detto che aveva paura che la uccidesse". Elena Casanova aveva raccontato che "all'inizio andavano bene poi si sono lasciati ma lui non lo aveva accettato di buon grado. Elena mi diceva che la seguiva e che le aveva bucato una gomma. Non l'ha denunciato perché era troppo buona".
Il giorno dell'omicidio la vittima ha scritto all'amica dicendole che aveva incontrato Galesi all'Obi, ma che non si erano parlato. "L'avrei chiamata poi in serata come sempre", conclude l'amica. Ma quella sera non ha risposto nessuno.