video suggerito
video suggerito

L’ex procuratore dei minori di Milano: “La strage di Paderno Dugnano non c’entra con il disagio giovanile”

Cosa succederà ora al minore che ha ucciso nella loro casa di Paderno Dugnano il fratellino, la madre e il padre? Cosa rischia? Lo ha spiegato a Fanpage.it l’ex capo della Procura dei Minorenni di Milano Ciro Cascone.
A cura di Giorgia Venturini
526 CONDIVISIONI
Immagine

Il 17enne che ha confessato di aver ucciso il fratellino, la madre e il padre nella loro casa di Paderno Dugnano (Milano) si trova in carcere. Durante un primo interrogatorio ha spiegato di averlo fatto perché si sentiva "un corpo estraneo nella mia famiglia. Oppresso. Ho pensato che uccidendoli tutti mi sarei liberato da questo disagio". Precisando anche che subito dopo aver sterminato la famiglia non si sentiva "liberato". Ha però confessato anche che agli omicidi ci stava pensando da tempo. Ma cosa succederà ora al minore? Cosa rischia? Lo ha spiegato a Fanpage.it l'ex capo della Procura dei Minorenni di Milano Ciro Cascone.

Immagine

Cosa succede a un minore quando l'accusa è così grave? Per i minorenni è previsto l'ergastolo?

No. Le pene previste per i minorenni sono le stesse previste per gli adulti dal codice penale, però per il minore è prevista una riduzione, un'attenuante, fino a un terzo. Davanti a un reato così grave, non si possono fare previsioni su quale sarà la sentenza. Andrà a processo, ha confessato. Potrà decidere anche per un giudizio abbreviato che porterà a un'ulteriore riduzione di un terzo della pena. Inoltre, il decreto Caivano dello scorso anno ha escluso anche l'applicabilità della messa alla prova.

All'interno del carcere Beccaria, dove si trova il 17enne, un minore che entra con queste gravi accuse viene isolato?

Nel carcere minorile di Milano la tipologia di reato incide relativamente sulla gestione. Incide sul percorso che dovrà seguire il singolo detenuto. Non dovrebbe essere previsto l'isolamento.

Potrebbe essere sottoposto a perizia psichiatrica? Come funziona sui minori?

Funziona allo stesso modo che sugli adulti. Tecnicamente si procederà con perizia psichiatrica se si ritiene che ci siano i presupposti per un'assenza di capacità di intendere e di volere. Da quanto letto dai giornali, è più facile ipotizzare che si sia trattata di una "lucida follia". Si tratta di un caso isolato.

In questo caso generalizzare e parlare di "disagio giovanile" sarebbe un errore?

Questo caso va fuori da qualsiasi classificazione. Un atto di questo tipo esce fuori da ogni logica e prevedibilità, ne capitano raramente fortunatamente. Il "disagio giovanile" non porta a commettere un simile gesto.

Durante la sua lunga carriera, si è occupato di casi simili?

Mi ricordano per analogia casi simili, ma si sono sempre fermati al tentato omicidio. In quei casi non si è andati oltre. Il caso più simile a quello di Paderno Dugnano è il duplice omicidio di Novi Ligure avvenuto il 21 febbraio 2001: Erika De Nardo, di sedici anni, e l'allora fidanzato Mauro Favaro, detto "Omar", di diciassette anni, uccisero il fratellino e la madre della ragazza.

Un atto inspiegabile, senza alcuna logica. Non che ci sia logica in altri omicidi, ma nella maggior parte dei casi si hanno dei sintomi, delle avvisaglie, che possono prevedere la violenza. Un rapporto che evolve patologicamente. Ma nel caso del ragazzo di Paderno, tutto questo non c'è: si tratta di un ragazzo chiuso, a cui non interessano i social.

Questo caso esce fuori da ogni logica e da ogni prevedibilità. Si tratta quindi di un caso isolato, al di fuori da ogni schema. Dobbiamo stare attenti a non generalizzare questo caso, è un caso a sé. In questi omicidi ci sconvolge il fatto che a commetterlo sia stato il minore, di solito sono gli adulti.

526 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views