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L’ex moglie di Vallanzasca a Fanpage.it: “È una persona diversa, inumano tenerlo in carcere dopo 52 anni”

A Fanpage.it parla l’ex moglie di Vallanzasca: “Non posso dire che lui non abbia sbagliato. Dico solo che 52 anni di carcere possono bastare. Altri come lui condannati nel suo periodo, ora sono tutti fuori”.
A cura di Giorgia Venturini
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"Non posso dire che lui non abbia sbagliato, ma 52 anni di carcere possono bastare. Altre persone condannate nel suo stesso periodo per fatti simili o peggiori, ora sono tutti fuori". A Fanpage.it parla l'ex moglie di Renato Vallanzasca l'ex boss della Comasina degli anni '70 e '80 in carcere da 52 anni dove sta scontando la condanna all'ergastolo. Nei giorni scorsi Antonella D'Agostino aveva scritto una lettera inviata all'Ansa dopo che i giudici del Tribunale di Sorveglianza hanno negato i domiciliari in comunità a Vallanzasca. "Quanto deve pagare ancora perché possa morire in pace? E sia chiaro non da uomo libero, ma affidato a una struttura. Ormai lo avete piegato per sempre. È l'ombra di sé stesso. Una larva umana. Che forse merita un po' di pietà. A meno che oltre 50 anni di carcere vi sembrino pochi".

A Fanpage.it Antonella D'Agostino precisa che è dal 2014 che non lo vede e non lo sente. E poi tiene ad aggiungere: "Nel 2005 senza avvocati sono riuscita a tirarlo fuori dalla cella fino al 2014 (Vallanzasca poi era rientrato in carcere dopo il furto in un supermercato), solo girando le Procure e raccogliendo documenti. Ho dimostrato che lui era una persona diversa. Lo vedevo tutte le settimane. Ora perché non si riesce a farlo uscire?".

La storia tra Vallanzasca e l'ex moglie

L'ex moglie ricorda che ormai Vallanzasca è un altro uomo, con problemi di salute: "Lui è isolato con la sua mente. Secondo me potrebbe anche non ricordare più chi sia". Poi però precisa: "Lo conosco profondamente. Tra me e lui ci sarà sempre quel filo che ci terrà legati: ci conosciamo da ragazzini. Ci siamo ripromessi fin da bambini che se uno dei due avesse avuto bisogno, l'altro ci sarebbe sempre stato. Quindi io non ho neanche tanto bisogno di parlare con Renato per sapere come sta".

Negati i domiciliari in comunità a Vallanzasca

La difesa aveva depositato una documentazione medica di due neurologi che spiegano che Vallanzasca, condannato all'ergastolo, da almeno quattro anni soffre di un decadimento cognitivo. Il Tribunale di Sorveglianza aveva poi deciso per le cure in carcere: seppur riconoscendo il suo stato di salute i giudici hanno riferito che i trattamenti curativi sono ancora compatibili con il carcere. Infine l'ex moglie a Fanpage.it conclude: "Sia chiaro, sono una mamma e sono una nonna, non posso dire che lui non abbia sbagliato. Dico solo che 52 anni di carcere possono bastare. Altre persone condannate nel suo stesso periodo per fatti simili o peggiori, ora sono tutti fuori".

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