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News sull'omicidio di Yana Malayko

L’ex fidanzata di Dumitru Stratan: “Mi ha dato pugni in testa per gelosia, come a Yana Malayko”

Dumitru Stratan è in carcere accusato di aver ucciso Yana Malayko e di aver occultato il suo cadavere. Una ex fidanzata del 33enne moldavo ricorda come anche lei era stata aggredita per gelosia: “Sono riuscita a scappare perché era ubriaco marcio”.
A cura di Enrico Spaccini
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Dumitru Stratan
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"Sapevo che prima o poi qualcosa sarebbe successo, io quella sera sono riuscita a scappare perché era ubriaco marcio". Chi parla è una ragazza che come Yana Malayko è stata fidanzata con Dumitru Stratan. Anche lei, quando aveva solo 18 anni, è stata aggredita dal 33enne moldavo che diceva di amarla. "Mi ha buttato sul letto e mi ha presa a pugni in testa", spiega, "la stessa modalità che, da quanto ho letto, ha usato per uccidere quella ragazza". Malayko, infatti, la sera tra il 19 e il 20 gennaio non ce l'ha fatta a scappare da Stratan che ha finito per ucciderla.

La vacanza in Moldavia e il gruppo di amici

"Eravamo in vacanza in Moldavia, voleva presentarmi ai suoi parenti", racconta la ex fidanzata di Stratan che vuole rimanere anonima perché tutto questo, ormai, è parte di una vita che le appartiene più. Dopo quella sera di sei anni fa, non ha più rivolto la parola a Stratan. Lo ha incrociato per strada alcune volte, ma lui non le ha mai parlato. Anzi, preferiva cambiare strada: "Era intimorito da me".

In Italia Stratan aveva solo la sorella Cristina e la madre, con cui aveva aperto l'Event Coffe a Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova. Voleva presentare agli altri componenti della famiglia la sua fidanzata e per questo l'aveva portata con sé in quel viaggio in Moldavia. Una sera, però, lei stava parlando con alcuni suoi amici. "C'era anche qualche maschio", ricorda, "lui invece era ubriaco e si è ingelosito".

A quel punto, rimasti soli, Stratan la prende e la butta sul letto. Dopo avergli tagliato ogni via d'uscita, inizia a darle dei pugni in testa. Lei tenta di reagire e riesce a spingerlo con forza: "È caduto all'indietro", poi la fuga. "Gli ho bruciato i documenti e il passaporto, poi sono tornata in Italia. Lui è dovuto rimanere là per quasi un anno", per questo ha sempre evitato di parlarle una volta rientrato a Castiglione.

"Nessuno mi ha creduto, dicevano che forse avevo frainteso"

Come ha riportato ilGiornale.it, anticipando il servizio realizzato da Alessandro Politi che andrà in onda in esclusiva nel programma Storie italiane di RaiUno, lei rappresentava una minaccia anche se non lo ha mai denunciato per quanto accaduto. "Era successo in un Paese non europeo", spiega, "le pratiche sarebbero andate avanti lì e per ogni problema sarei dovuta tornare là".

Rientrata in Italia, nessuno le ha creduto: "Avevo raccontato al nostro gruppo di amici, ma dicevano che forse avevo frainteso, che è un bravo ragazzo e che mi sono inventata tutto".

La lettera della madre di Yana Malayko: "Avrebbe comunque ucciso"

Passano gli anni, lei non parla più né con Dumitru né con la sua famiglia, si trasferisce, cambia vita. Poi, con la storia di Yana, torna tutto prepotentemente nel suo presente: "Quando ho letto quello che è successo a quella ragazza mi è dispiaciuto, certo, ma ho pensato anche che mi è andata bene".

Per quanto accaduto alla loro figlia, i genitori di Yana, Oleksandr e Tatiana, hanno chiesto per Stratan la massima pena. "La mia Yana probabilmente ha salvato la vita a uno dei tuoi figli", ha scritto la madre della 23enne in una lettera, "una persona con un cuore così crudele avrebbe comunque ucciso".

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