L’ex compagno di Alessia Pifferi: “Non portava mai Diana a Leffe, diceva sempre che era con la sorella”
Angelo Mario, l'ex compagno di Alessia Pifferi da cui la donna si trovava mentre la figlia moriva di stenti a Milano, racconta in Tribunale la sua versione dei fatti circa il legame che aveva con Diana. Il testimone conferma, come detto dall'imputata, di aver avuto "un buon rapporto" con la bimba, ma che la madre non la portava mai a Leffe. "Sapeva – ha dichiarato – che a me avrebbe fatto piacere, ma mi diceva che preferiva venire senza di lei così respirava".
La testimonianza di Angelo Mario
Durante il primo interrogatorio di Alessia Pifferi dopo il ritrovamento del cadavere della figlia Diana, la donna ha raccontato agli agenti della Questura di Milano che il suo compagno di allora "era molto amorevole con la bambina, perché era come la sua cocca". "Non l'ha mai accettata – prosegue – al cento per cento come sua figlia, secondo me, però…". La donna lascia intendere quindi che ci fosse non solo un buon rapporto fra i due, ma anche una consuetudine nelle frequentazioni.
Angelo Marino, interrogato in Tribunale come persona informata dei fatti, non ha assolutamente smentito di aver sempre accettato la bimba: conferma, anzi, di aver avuto un buon rapporto con Diana e che Alessia "sapeva che poteva portarla (a Leffe, Ndr)". Da qui in poi, però, le due versioni iniziano a diventare discordanti. Il testimone racconta infatti ai giudici che non c'era alcuna assiduità, in quanto Alessia Pifferi – secondo la testimonianza di Marino – "diceva che preferiva venire senza di lei (Diana, Ndr) così respirava".
Il weekend in cui è morta Diana
Così, sempre secondo la testimonianza di Marino, era successo anche quel weekend lungo di luglio in cui Diana Pifferi è morta di stenti in casa a Milano. E allora l'avvocata di parte civile, che rappresenta la madre e la sorella di Alessia, gli domanda: "In quell'occasione la bambina dov'era?". L'uomo risponde: "A volte mi diceva che era con la babysitter, a volte con la sorella". "E lei – incalza l'avvocata – ha mai assistito a telefonate in cui chiamava la sorella o la babysitter per chiedere della figlia?". "No, – risponde l'uomo – però mi diceva che messaggiava". Ma – come sappiamo – purtroppo così non era.