Letizia Moratti si dimette da Regione Lombardia: “È venuta meno la fiducia con il presidente Fontana”
Era nell'aria. E adesso l'addio è arrivato. Letizia Moratti, vicepresidente e assessora al Welfare di Regione Lombardia, abbandona ufficialmente l'incarico.
"Per rispetto dei cittadini, con senso di responsabilità ed in considerazione del delicato momento socio-economico del Paese, ho atteso l’esito delle elezioni politiche e la formazione del nuovo Governo per rendere nota la mia posizione", scrive in una nota.
"Per questi motivi, e solo oggi, di fronte al venir meno del rapporto di fiducia con il Presidente Attilio Fontana, annuncio la decisione di rimettere le deleghe di vicepresidente e di assessore al Welfare di Regione Lombardia".
I rapporti con il presidente Attilio Fontana
Una critica aperta nei confronti del proprio presidente, Attilio Fontana, con il quale ormai i rapporti sono più che tesi. Quasi inesistenti. "Un forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell’azione di questa Amministrazione, che a mio avviso non risponde più all’interesse dei cittadini lombardi. Una scelta di chiarezza di cui mi faccio pienamente carico, anche in considerazione dei provvedimenti contraddittori assunti in materia di lotta alla pandemia".
La critica al governo nazionale sul tema della sanità e della lotta alla pandemia
Letizia Moratti, infatti, non manca di colpire anche il neo governo di Giorgia Meloni e i recenti provvedimenti a tema sanità e gestione della pandemia. "Registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull’importanza dei vaccini". E lo dice senza giri di parole: "Provvedimenti che non condivido".
Lo strappo con il centrodestra e la candidatura civica di Letizia Moratti
Adesso, dopo l'addio, cosa succede? Dopo lo strappo con il centrodestra, che ha (per ora solo ufficiosamente) rinnovato l'incarico ad Attilio Fontana, Letizia Moratti è pronta a correre per la poltrona di numero uno di Regione Lombardia anche da sola.
Con buona pace della coalizione azzurra, che si troverà davanti una temibile avversaria. Tale da frenare, anche solo in buona parte, la solitamente gloriosa cavalcata del centrodestra verso il Pirellone, fortino azzurro ormai da quasi trent'anni.
Inutili, a quanto pare, i tentativi di spingerla verso altri lidi: da un posto all'interno del nuovo governo (come ministro della Salute, ad esempio) all'incarico di amministratrice delle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026, prontamente smentito dalla diretta interessata.
La candidatura di Letizia Moratti in Lombardia
Niente da fare: la numero due di Regione Lombardia non si è fatta tentare da opportunità più promettenti. "Sarei onorata, ma non accetterei", aveva dichiarato, tagliando corto sull'ipotesi di una candidatura "di ripiego".
"Penso di poter dare un maggior valore aggiunto qui nella mia regione". E ancora. "Spero di poter contribuire a un posizionamento della mia regione, che è anche motore del Paese dal punto di vista economico e di innovazione. Aiutare la Lombardia vuol dire servire il Paese. E credo da parte mia sia più coerente continuare qui". Detto fatto.