Letizia Moratti dice che la produzione del vaccino anti Covid in Lombardia è infattibile
Sembra destinata a tramontare ancor prima di prendere forma l'ipotesi di una autoproduzione dei vaccini anti Covid in Lombardia. Negli ultimi giorni era stata da più parti avanzata la proposta di valutare la possibilità di coinvolgere le aziende farmaceutiche lombarde per produrre le dosi necessarie al nostro territorio, su licenza da parte di Pfizer e delle altre società che hanno vaccini approvati dalle autorità di regolamentazioni.
La vicepresidente della Regione, Letizia Moratti, la scorsa settimana aveva riferito di aver preso in considerazione l'idea, spiegando di dover però analizzare bene la questione. Oggi, in conferenza stampa, Moratti ha però frenato: "Mi sono attivata per sentire sia dei vertici da Assolombarda sia da Farmindustria la possibilità di produrre in tempi brevi su licenze obbligatorie. Le aziende non ritengono che sia fattibile e la stessa cosa ci è stata risposta dal commissario Arcuri quando gli è stata posta la domanda nella conferenza Stato-Regioni".
Il problema sarebbe legati ai lunghi tempi e agli alti costi per riconvertire la produzione: "Mi è stata segnalata una complessità, le aziende non ritengono possibile dare delle risposte nei tempi tecnici necessari" ha spiegato Moratti. Questo, ha aggiunto "anche pensando che sono in arrivo altri vaccini, probabilmente da aprile in poi avremo altri vaccini in fase di autorizzazione". Insomma, prima di avere i risultati degli investimenti necessari per produrre "in casa" il vaccino Pfizer, Moderna o Astrazeneca, le stesse case produttrici potrebbero riuscire finalmente a consegnare un numero maggiore di dosi, e altri marchi potrebbero aggiungersi, rendendo inutile l'operazione.