Letizia Moratti dice che il modello Lombardia sui vaccini covid sta funzionando
"Siamo la prima Regione ad aver testato un modo nuovo di vaccinare. Il nostro modello sta funzionando". Ha tenuto a precisarlo la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, durante un suo intervento a Porta a Porta. Il modello studiato da Regione Lombardia punta ad accelerare la campagna vaccinale soprattutto in quelle zone con alto rischio di criticità, come nei paesi di Mede, Bollate e Castrezzato, nelle settimane scorse al centro di focolai Covid: "Siamo intervenuti con due misure: con la mitigazione, circoscrivendo quelle aree e quindi impendendo la diffusione del virus, e con la vaccinazione reattiva, cioè vaccinando in quelle aree in maniera massiva. A Viggiù, da 664 positivi su centomila abitanti, siamo scesi a 19″. Per la vicepresidente non ci sono dubbi dunque: il modello ha funzionato tanto che "potrebbe essere anche esteso ad altre regioni d'Italia" e tanto che permetterà di concludere "la campagna vaccinale a giugno". Pronostico che sarà mantenuto solo "se avremo i vaccini e avremo il personale". Un particolare non da poco se si considera quanto detto dal presidente Attilio Fontana ieri lunedì 22 marzo: "Se non arrivano nuove dosi i vaccini finiranno a fine mese".
Moratti: Abbiamo avuto problemi con Aria ma li stiamo risolvendo
E se da una parte la Moratti elenca i suoi successi nei primi 72 giorni di vicepresidenza, come il piano vaccinale e la nomina Bertolaso al coordinamento, dall'altra però ha dovuto fare i conti anche con i problemi legati con la società informatica Aria, incaricata a gestire il sistema di prenotazioni dei vaccini per conto di Regione Lombardia. Un sistema che è andato in tilt in diverse occasioni e che è stato criticato dalla stessa Moratti e da Guido Bertolaso. "Indubbiamente abbiamo avuto problemi con Aria, ma li stiamo risolvendo". Poi la Moratti spiega come: "Mi sono mossa con rapidità e determinazione, appena è stato possibile, utilizzando una clausola che avevo fatto inserire nel contratto con Aria per poter passare a un portale più flessibile e più innovativo che per esempio geolocalizza le persone in funzione dei centri vaccinali, quindi fa in modo che le persone vadano nei centri più vicini. Per questo stiamo passando al sistema di Poste".
Dal sistema di prenotazioni in tilt al passaggio a Poste Italiane
Certo è che sul fronte vaccini anti Covid gli ultimi non sono stati giorni facili. L'apice del caos è scoppiato lo scorso weekend quando salta il sistema di prenotazione gestito da Aria soprattutto nelle province di Monza, Como e Cremona: non partono gli sms che indicano agli over 80 e agli insegnanti, ovvero chi ha la priorità in questa fase delle campagna vaccinale, luogo e ora dell'appuntamento. Così in tanti non si presentano e le giornate di sabato e domenica si trasformano in una corsa contro il tempo inviando convocazioni all'ultimo minuto per evitare che le dosi vadano sprecate. Alla fine ieri 22 marzo il presidente Attilio Fontana chiede ai vertici di Aria di fare un passo indietro, in caso contrario avrebbe lui stesso azzerato il direttivo. Conclusione: tra qualche giorno, dunque, ci sarà il passaggio al portale di Poste Italiane, ma – stando a quanto apprende Fanpage.it da fonti di Palazzo Lombardia – la campagna dedicata agli over 80 e alla vaccinazione degli insegnanti si concluderà ancora con il vecchio portale. Nel dettaglio, questo avverrà dopo l'11 aprile, data in cui, da previsione del Pirellone, si concluderà il giro della prima dose per tutti gli anziani ultra ottantenni della Lombardia.