Legnano, aggredì l’ex fidanzato con l’acido: “Non voleva che la denunciasse in un programma tv”
"Voleva impedire che l'ex fidanzato si presentasse alla trasmissione ‘Le Iene' e raccontasse la sua storia da vittima di stalking". Per il giudice Tiziana Landoni, sono queste le ragioni che hanno spinto Sara Del Mastro ad aggredire con l'acido la sera del 7 maggio del 2019 il suo ex fidanzato, il 31enne Giuseppe Morgante, sfigurandolo al volto. Le motivazioni, dove è riportata anche la perizia psichiatrica del dottor Nicola Poloni, arrivano dopo la condanna a 7 anni e 10 mesi inflitta dal tribunale di Busto Arsizio lo scorso maggio: stando a quanto si legge sulle carte, la 39enne di Legnano, era "nel pieno delle facoltà fisiche e mentali al momento dei fatti seppur affetta da disturbo della personalità".
La denuncia per stalking due settimane prima
Quella sera Del Mastro si era presentata dall'ex con dell'acido acquistato il giorno precedente. Secondo i giudici, aveva l'obiettivo di intimidire Morgante e di impedire la messa in onda della sua intervista al programma tv: il 31enne, però, non aveva nessuna intenzione di rinunciarci. Così la donna, come aveva raccontato agli inquirenti, è stata assalita da un impulso violento e ha lanciato l'acido contro il ragazzo, colpendolo a un occhio, al torace e a una mano. Nella motivazione il giudice ha sottolineato la gravità dell'accaduto: l'attacco con l'acido ha provocato all'ex il "turbamento dell'armonia e dell'euritmia del viso". L'insistenza della 39enne continuava già da tempo, tanto che Morgante l'aveva denunciata per stalking due settimane prima. Ma la cosa non aveva fermato la donna che con la scusa di voler chiarire ha dato appuntamento all'ex e lo ha aggredito.
L'avvocato della vittima: Chiederemo i danni allo Stato
L'avvocato di parte civile Domenico Musicc dopo il deposito della motivazione della sentenza ha annunciato di voler chiedere i danni allo Stato "per non aver protetto Giuseppe che pure aveva denunciato, senza essere ascoltato" spiegando di volersi battere "per l'istituzione di un fondo di garanzia per le vittime dei reati violenti, che in Italia manca nonostante le direttive europee".