Legionella a Busto Arsizio, 16 casi accertati e un morto: analisi sull’acqua delle abitazioni
Allarme legionella a Busto Arsizio. Secondo quanto dichiarato dall'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, sono sedici i casi accertati a Busto Arsizio, in provincia di Varese. Una persona è deceduta a causa della malattia provocata dal batterio. "Sono stati accertati nelle scorse ore 16 casi di legionella a Busto Arsizio, in provincia di Varese. Una delle persone coinvolte è deceduta – ha dichiarato Gallera – Le autorità sanitarie territoriali si sono attivate immediatamente e hanno realizzato i prelievi e la campionatura delle acque nelle abitazioni di residenza, il controllo degli impianti idrici (acquedotto) e delle torri di raffreddamento. Le analisi di laboratorio sono in corso. In via precauzionale è stata altresì eseguita una iperclorazione dell'acqua. Sono in corso ulteriori accertamenti igienici e sanitari previsti dai protocolli di sicurezza".
Che cos'è la legionellosi
La legionellosi è una malattia che si manifesta con sintomi come febbre, brividi e tosse. Si sviluppa quando si viene a contatto con il batterio Legionella pneumophila – che vive in ambienti umidi e caldi – ed è molto pericoloso quando viene ingerito. La legionellosi, anche nota come ‘malattia del legionario' (per l'epidemia che nel 1976 colpì i soldati dell'American Legion riuniti in un albergo a Philadelphia), ha due stadi: uno più ‘lieve' (ma comunque pericoloso) conosciuto come febbre di Pontiac, e uno più acuto (e comune) conosciuto come la malattia del legionario, e che sfocia nella polmonite. Il batterio che scatena la malattia non è pericoloso quando si trova in natura – quindi nei laghi o nei fiumi – ma lo è quando si diffonde nelle tubature delle case, degli uffici e dei luoghi pubblici.