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In Lombardia più della metà dei medici è obiettore (in 5 ospedali il 100 per cento)

Diminuiscono le interruzioni di gravidanza, sono sempre di più gli obiettori di coscienza in Lombardia. Ecco i numeri dell’ultima indagine del Pd sull’applicazione della legge 194 in Lombardia.
A cura di Francesca Del Boca
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Diminuiscono le interruzioni di gravidanza, aumentano le assunzioni di pillole abortive. E sono sempre tanti i ginecologi obiettori di coscienza in Lombardia, più della metà del personale. Sono i numeri del nuovo report stilato dal Partito democratico sui dati degli ospedali nella Regione: un'indagine sull’applicazione della legge 194 in Lombardia nel 2022, riferita alle donne iscritte al servizio sanitario regionale.

Dai numeri rielaborati dalla consigliera dem Paola Bocci risulta che le interruzioni di gravidanza in Lombardia nel 2022 sono state 11.003: inferiori al 2019, anno con cui è corretta una comparazione in quanto pre-pandemia, quando erano state nel complesso 11.249. Per quanto riguarda invece la Ru486, il cosiddetto aborto farmacologico, c’è un costante aumento che porta, nel 2022, questo metodo al 40 per cento delle Ivg totali.

Sono comunque 12 su 50 le strutture pubbliche che non garantiscono l’uso della pillola abortiva. "In Lombardia c’è ancora un tema di strutture. Ben 12 sulle 50 che effettuano Ivg non offrono la possibilità di utilizzare l’Ivg farmacologica. Sono Legnano, Magenta, Rho, Cernusco sul Naviglio (Mi), Busto Arsizio (Va), Cantù (Co), Merate (Lc), San Gerardo di Monza, Treviglio, Seriate (Bg), Chiari (Bs), Asola (Mn). È un fatto molto grave”, commenta la consigliera dem.

Per quanto riguarda la presenza di ginecologi obiettori, invece, si attesta intorno al 60 per cento in tutta la Regione. E sono cinque le strutture pubbliche dove si trova al 100 per cento. Si tratta di Asola (Mn) (che però la pratica ricorrendo ai gettonisti), Gardone Val Trompia, Iseo (Bs), Oglio Po (Cr) e Saronno (Va). A Milano, invece, è obiettore il 45 per cento dei dottori nei presidi ospedalieri.

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