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L’educatrice che ha denunciato don Ciro Panigara: “Era mio dovere proteggere il ragazzo, non potevo tacere”

Parla a Fanpage.it l’educatrice che ha raccolto la confidenza del ragazzino sui presunti abusi sessuali subiti da don Ciro Panigara nella parrocchia di San Paolo (Brescia). “Stiamo attenti ai nostri ragazzi, cogliamo anche i segnali più piccoli per aiutarli”.
A cura di Chiara Daffini
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La chiesa di San Paolo (Brescia)
La chiesa di San Paolo (Brescia)

"I ragazzi bisogna osservarli e ascoltarli, mai trascurare segnali che possono sembrare irrilevanti". Ne è certa l'educatrice della parrocchia di San Paolo (Brescia) che ha raccolto la confidenza di una delle presunte vittime degli abusi sessuali di cui è accusato don Ciro Panigara. È stato anche grazie al suo intervento che sono partite le indagini sul prete, fino a inizio 2025 parroco di una comunità ora sconvolta.

La donna, che vuole rimanere anonima anche e soprattutto a tutela dei minori coinvolti, racconta a Fanpage.it il suo ruolo in questa triste vicenda, che sarebbe avvenuta durante la vita di comunità in parrocchia. Un momento di gioia per i ragazzini, che per alcuni giorni all'anno trascorrono insieme intere giornate, notti comprese, affiancati naturalmente da catechisti ed educatori.

Proprio in quell'occasione, durante uno dei preadolescenti che avevano partecipato all'iniziativa si è avvicinato all'educatrice: "Mi ha confidato quanto era accaduto con il don – dice la donna a Fanpage.it -, ma non posso scendere nei dettagli perché ci sono indagini in corso e non voglio ostacolarle, ma mi preme ribadire un messaggio per tutti gli educatori come me: state attenti ai ragazzi, soprattutto quando notate in loro gesti e comportamenti anomali, perché potrebbero nascondere qualcosa che non riescono a dirci, spesso il silenzio è il loro grido d'aiuto".

Oratorio di San Paolo (Brescia)
Oratorio di San Paolo (Brescia)

Nel caso in questione è stato lo stesso ragazzino a rivolgersi all'educatrice, che ha saputo conquistare la sua fiducia: "Non appena me l'ha detto non ho aspettato un attimo a segnalare, era mio dovere farlo e proteggere il ragazzo". Dopo l'episodio, avvenuto durante le vacanze di Natale, don Ciro Panigara ha dato le dimissioni da parroco di San Paolo su richiesta della Diocesi di Brescia.

Le indagini dei Carabinieri di Verolanuova, partite da questo episodio risalente al 2024, si sono poi allargate seguendo lo storico degli incarichi che Panigara aveva svolto in passato. Gli approfondimenti hanno portato alla parrocchia di Adro, dove Panigara ha ricoperto il ruolo di curato tra il 20o8 e il 2013 e dove, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, sarebbero avvenute decine di violenze ai danni di 5 o 6 ragazzi. Gli episodi risalirebbero a un periodo compreso tra il 2011 e il 2013.

"Non potevo certo tacere – dice ancora l'educatrice -, anche se sapevo che ciò avrebbe comportato conseguenze serie. In questo momento mi sento sottosopra, è tutto amplificato per me, ma lo rifarei altre mille volte. Ripeto: ho fatto il mio dovere di educatrice, nulla di più".

Alla pacatezza e al coraggio di questa donna si affianca la rabbia della comunità di San Paolo: "Se era già successo prima, perché gli hanno permesso di continuare a operare con i ragazzi?", si chiedono in molti. "Il mio bar – racconta a Fanpage.it la proprietaria di un caffè nel centro del paese – è proprio accanto alla chiesa. Più volte incrociavo don Ciro che veniva a prendere un caffè o a fare colazione, spesso anche accompagnato da bambini e ragazzini. Nessuno qui riesce a capacitarsi di come sia potuto accadere".

E proprio sul rapporto tra don Ciro e i giovani frequentatori dell'oratorio emergono altri dettagli dai racconti, tutti da verificare, dei compaesani: "Regalava scarpe molto costose ai ragazzini – dice a Fanpage.it una signora che ha la propria attività commerciale a due passi dall'oratorio -, i genitori per questo hanno iniziato a porsi delle domande, domande che adesso ci facciamo tutti".

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