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Lecco, la donna massacrata dal branco di giovani: “Sto bene ma lasciatemi in pace”

“Sto bene ma non ho nulla da dire, lasciatemi in pace”. Così la donna di 55 anni massacrata ieri a Lecco da tre giovani, poi datisi alla fuga e in seguito individuati dai carabinieri, perché gli aveva chiesto di fare meno rumore sotto casa sua. La 55enne è tornata a casa dopo una notte in osservazione in ospedale.
A cura di Filippo M. Capra
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L'hanno letteralmente massacrata di botte perché si era permessa di intimargli maggiore rispetto della quiete altrui, considerato che, proprio sotto casa sua, stavano facendo un rumore eccessivo. Una donna di 55 anni di Lecco è stata colpita a calci e pugni da un branco di giovani a cui si era rivolta per chiedere maggiore silenzio. Addirittura, uno l'ha picchiata a colpi di casco. Ricoverata in ospedale per le ferite riportate, è stata dimessa dopo una notte in osservazione. Al Giorno ha detto di stare meglio: "Ma non ho nulla da dire – ha aggiunto -. Voglio solo essere lasciata in pace".

La moglie dell'uomo che salvato la donna: Un branco di vigliacchi

Del branco farebbero parte tre adolescenti, tra cui una ragazza, già tutti individuati dai carabinieri di Lecco che stanno conducendo le indagini. A difendere la donna dalla furia dei tre è stato il vicino, un uomo di 40 anni caduto anch'egli sotto la furia dei giovani. La moglie di quest'ultimo ha parlato al Giorno dicendo che "oggi è già tornato al lavoro". In merito alla vicenda di ieri, la donna ricorda che il marito ha sentito un forte rumore così, uscendo sul pianerottolo, ha "visto quelle bestie accanirsi contro la nostra vicina". La moglie dell'uomo spiega che anche il marito è stato colpito da una cascata prima che il branco si desse rapidamente alla fuga, forse intimorito dalla stazza dello stesso, descritto dalla moglie come "molto alto e piazzato". Il commento nei confronti dei tre che hanno massacrato la 55enne sono molto duri: "Quei vigliacchi se la sono presa soprattutto con la nostra vicina perché è una donna e non era in grado di difendersi". Sconvolti gli altri condomini del palazzo, un edificio in periferia di Lecco, verso la Valsassina, che hanno preferito non commentare la vicenda.

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