Le villette con i bunker anti-atomici di Monza, i condomini: “Potrebbero essere utili, ma speriamo di no”

Docce, bagni, muri spessi un metro: sono sedici rifugi antiatomici che si trovano in un complesso residenziale di villette alla periferia di Monza. "Non abbiamo comprato questa casa per il bunker. Ci siamo trovati poi con il bunker ed effettivamente chi lo sa – spiega uno dei condomini a Fanpage.it – in momenti come questi, si spera di no, ma può essere utile".
Le villette costruite dopo il disastro di Chernobyl
Le villette sono state costruite subito dopo il disastro alla centrale nucleare di Chernobyl. Ognuna di esse ha un suo rifugio che, oltre ad avere uscite di emergenza, docce e bagni, hanno un sistema di areazione in grado di purificare l'aria in caso di pericolo. Per il momento i bunker sono utilizzati come cantine, ma – visto l'invasione russa in Ucraina e l'aumento delle tensioni – i condomini si sono riuniti alcuni giorni fa in un'assemblea: "Abbiamo appena fatto una riunione di condominio dove l'ordine del giorno prevedeva la sistemazione del bunker".

I rifugi infatti funzionano perfettamente, ma per riattivarli e mantenere tutti i servizi è necessario fare annualmente dei lavori: "Servirebbero almeno duemila euro all'anno a famiglia". E in queste settimane, molti di loro hanno deciso di svuotare i propri bunker proprio nell'eventualità di iniziare con le operazioni di manutenzione. Quella di Monza non è l'unica esperienza che gravita attorno ai rifugi anti-atomici. Molti esperti del settore hanno confermato che, dopo l'esplosione del conflitto, c'è stato un aumento di richiesta per la costruzione di strutture in grado di resistere contro bombardamenti e rischi nucleari.