Le tre zone di Milano in cui è aumentato di più il prezzo delle case negli ultimi anni

Milano non è una città per chi lavora. Lo dichiara il primo report dell’Osservatorio Casa Abbordabile (OCA), promosso da Consorzio Cooperative Lavoratori (CCL) Delta Ecopolis con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano: il 34 per cento dei contribuenti dichiara infatti un reddito lordo inferiore a 15mila euro (con il 57 per cento sotto i 26mila), a fronte di una crescita superiore al 40 per cento per i prezzi medi delle abitazioni (e il 20 per cento delle case in affitto) dal 2015 al 2021.
Quali sono le tre zone di Milano che hanno conosciuto la maggior crescita
Tre, in particolare, sono le zone di Milano che hanno registrato una crescita vertiginosa: quartieri un tempo abbordabili, e ora fuori portata per la maggior parte degli acquirenti milanesi. Qui il prezzo al metro quadro è cresciuto mediamente del 41 per cento tra il 2015 e il 2021, con un aumento rilevante delle quotazioni di quei quartieri riconosciuti fino al 2014 come più economici (identificati tramite zone omogenee OMI): si tratta di stazione Centrale e viale Stelvio (+32,7 per cento); Cenisio, Farini e Sarpi (+24,6 per cento); Tabacchi, Sarfatti e Crema (+22,8 per cento).
Il motivo della crescita
Il motivo? Sono tre zone attualmente interessate da rilevanti interventi di rigenerazione urbana – e specialmente nell'area a sud del centro intorno a Fondazione Prada, che si prepara ad accogliere le novità del futuro Villaggio Olimpico previsto in occasione dei Giochi invernali 2026. Ma non solo. In queste aree, la crescita elevata dei prezzi sta generando un effetto di spillover della domanda di abitazioni più economiche sulle zone più periferiche, innalzandone a sua volta i prezzi.