Le spaventose immagini dei campi di mais che non hanno mai visto l’acqua
Deserto padano. La ricca, rigogliosa Pianura Padana, benedetta e bagnata da tanti fiumi e rigagnoli, adesso arde sotto un sole cocente. Prati, erbe e campi coltivali si seccano sotto un sole assassino. Già provata da una carenza d'acqua ormai a livelli di emergenza, la campagna lombarda brucia. E la sua terra, un tempo verde, si secca sempre più.
Il mais raccolto con un mese di anticipo
Soffrono i campi di mais, in particolare. Nella campagna di Bergamo gli agricoltori trinciano il mais in anticipo di circa un mese, a causa della siccità e delle temperature africane, così come in quella di Cremona.
Lo denuncia la Coldiretti Bergamo in riferimento alla nuova grande ondata di caldo in arrivo, con picchi intorno ai 40 gradi, che è andata ad aggravare la situazione di emergenza nelle campagne. Sarà la più intensa dell'estate, e potrà solo peggiorare.
"È stata sacrificata la gran parte dei raccolti, e molti campi sono rimasti arsi dal sole” ha evidenziato Coldiretti Cremona, ribadendo la necessità “di garantire il pieno regime per l’accesso all’acqua” e sottolineando l’importanza “di pianificare una migliore gestione della risorsa acqua, mettendo in cantiere progetti urgenti, per immagazzinare l’acqua nei mesi invernali”. Fondamentale, per Coldiretti Cremona, anche la programmazione e rapida realizzazione di interventi strutturali sul Po.
Un danno di 3 miliardi di euro
Secondo la Coldiretti è in grave rischio per la siccità quasi la metà (46 per cento) degli agricoltori italiani, per un totale di 332mila imprese. Il danno stimato sulle produzioni nazionali si aggira intorno ai 3 miliardi di euro.