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Le rubano oltre 300mila euro dal libretto: così una pensionata è stata raggirata da alcuni falsari

In provincia di Bergamo, una donna ha scoperto di essere stata raggirata da alcuni falsari che le hanno quasi svuotato il libretto postale: dei 329mila euro che aveva risparmiato, le erano rimasti solo 64 euro.
A cura di Ilaria Quattrone
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Una donna di 73 anni è stata derubata di oltre 300mila euro: sulla base di quanto scoperto dalle forze dell'ordine e dalla Procura di Bergamo, sembrerebbe che sia stata raggirata da alcuni falsari. Ieri, giovedì 26 ottobre, si è svolta un'udienza nel processo a carico di otto persone accusate di riciclaggio, contraffazione e possesso e fabbricazione di documenti falsi.

La donna ha scoperto che le erano rimasti sul libretto 64 euro

Durante l'udienza, come ha raccontato il quotidiano Il Giorno, è stato ascoltato il figlio dell'anziana che ha ripercorso l'intera vicenda. Ad aprile 2014, infatti, la madre – pensionata di Carugate – si sarebbe accorta che non le arrivava più l'estratto conto dalle poste. Durante un incontro con il direttore, ha scoperto che dei 329mila euro depositati sul libretto ne erano rimasti solo 64.

"Erano i risparmi dei miei genitori, risparmi di tutta una vita", ha raccontato il figlio durante l'udienza. Quel giorno la donna sarebbe anche svenuta dallo spavento: "All'inizio le forze dell'ordine avevano sospettato anche di me, ma alla fine la verità è emersa, e devo anche ringraziare le poste che ci hanno restituito la somma". Il raggiro sarebbe stato possibile, grazie anche a un impiegato che è stato poi processato, condannato e licenziato.

Un uomo ha finto di essere il figlio della pensionata

La denuncia ha fatto scattare le indagini delle forze dell'ordine. Gli investigatori hanno così scoperto che già a maggio 2013, qualcuno aveva prelevato quei soldi dalle Poste di Bergamo centro: ci sarebbero infatti due vaglia di 150mila euro e 129mila euro che sarebbero stati dirottati a un paio di aziende che sono poi risultate inesistenti.

A prelevare, sarebbe stato un uomo – che adesso è tra gli imputati – che si è finto figlio della donna. Questo sarebbe riuscito ad avere i dati anagrafici dell'uomo e a riprodurre la sua carta d'identità, il codice fiscale, la tessera sanitaria e il libretto.

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