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Le ricerche sul web incastrano la badante di Rosanna Aber, la 77enne buttata giù dal balcone

La ragazza, poco prima dell’omicidio di Rosanna Aber, aveva cercato su Google: “autopsia”, “avvocato penalista” e “quanti ani dano per umicidio di persona”.
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Krystyna Mykhalchuk (a sinistra) e Rosanna Aber (a destra)
Krystyna Mykhalchuk (a sinistra) e Rosanna Aber (a destra)

Rosanna Aber, di 77 anni, è precipitata dal balcone di casa sua, a Colognola, in provincia di Bergamo, il 22 aprile del 2022. Inizialmente si pensò a un incidente domestico, ma dopo quattro mesi si aprì un'indagine a carico della badante Krystyna Mykhalchuk, 27enne di origini ucraine. Gli investigatori si sono convinti che sia stata lei a lanciarla giù dal quarto piano di via Einstein. E se ne sono convinti anche in virtù delle sue ricerche su web, che ora sono state presentate davanti alla Corte d'Assise di Bergamo affinché possa decidere sulla sua colpevolezza e, nel caso, la giusta pena.

L'omicidio di Rosanna Aber

Era il 22 aprile del 2022 quando Rosanna Aber, vedova con due figli, precipitati da casa sua, al quarto piano di via Einstein a Colognola, in provincia di Bergamo. Inizialmente i soccorritori e le. forze dell'ordine sopraggiunte sul posto si convincono che si sia trattato di un incidente domestico o, al massimo, di un suicidio, che però non troverebbe riscontro nel racconto dei familiari della donna. Così, per fugare ogni dubbio, indagano scrupolosamente e, dopo appena quattro mesi, si convincono che si tratti di omicidio.

Sul registro degli indagati viene scritto il nome di Krystyna Mykhalchuk, la sua badante di origine ucraina. L'unica altra persona presente in quell'appartamento oltre alla vittima. Il 15 novembre dell'anno successivo (il 2023) la ragazza viene arrestata con l'accusa di omicidio volontario, per la quale rischia la pena dell'ergastolo. Dopo pochi mesi, a gennaio del 2024, esce dal carcere e ottiene i domiciliari perché è incinta. Intanto, però, inizia il processo a suo carico.

Le ricerche sul web

La ragazza, imputata dell'omicidio volontario di Rosanna Aber, si è sempre dichiarata innocente. Ma dal dibattimento in tribunale emergono dati che sembrerebbero lasciare ben pochi dubbi. Fra questi, le ricerche su Google della presunta assassina prima dell'omicidio. Secondo quanto riferisce Il Giorno, infatti, la ragazza avrebbe cercato sul il termine "autopsia", poi "avvocato penalista" e infine la frase, in italiano un po' stentato ma sufficiente a farne capire il significato: "Quanti ani dano per umicidio di persona".

Quello che resta ancora da appurare è il movente del delitto. Gli inquirenti sono convinti che l'omicidio possa essere arrivato al termine di una lite per questioni economiche: la donna si lamentava, infatti, di non sapere che fine facessero i suoi soldi. E all'impiegata di un'agenzia di viaggi aveva detto di voler andare il pomeriggio dell'omicidio a denunciare alla Polizia gli ammanchi dal suo conto corrente.

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