video suggerito
video suggerito
Arrestati Stefania Nobile e Davide Lacerenza

Le regole della Gintoneria di Davide Lacerenza: “Niente poveri” e le telecamere all’interno del locale

Per i clienti dei “tavoli pesanti”, che in una sola serata potevano spendere anche 70mila euro, il titolare della Gintoneria Davide Lacerenza spalancava le porte del privè e offriva una serie di “servizi” extra come sesso a pagamento e cocaina.
A cura di Francesca Del Boca
843 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Niente poveri". Era il grido di battaglia di Davide Lacerenza nelle folli notti della Gintoneria in via Napo Torriani a Milano, ora messo sotto sequestro dalla Guardia di finanza dopo l'arresto del titolare e della socia Stefania Nobile. L'inno di lunghissime serate trascorse tra vini rossi d'annata e champagne, caviale, ostriche, scampi crudi e, per i clienti più facoltosi, anche cocaina e sesso a pagamento nel privè.

Nel locale del "King di Milano" Lacerenza, del resto, l'ostentazione della ricchezza era tutto. Banconote da 500 euro, bottiglie da migliaia di euro utilizzate per lavare i cerchioni della macchina (del "ferro", ovvero della Ferrari parcheggiata in bella vista di fronte alla Gintoneria), cocktail e cibo esotico, "sciabolate" con la carta di credito e ogni sorta di status symbol della bella vita. Il tutto spesso immortalato attraverso storie Instagram dove Lacerenza si mostrava circondato da vassoi di cocaina, alcol e giovani donne, come nel video girato poche settimane prima dell'arresto in compagnia del controverso avvocato e personaggio social Andrea Diprè. Nonché ripreso dalle numerose telecamere all'ingresso e all'interno del locale, di cui si mettevano al corrente gli avventori attraverso un foglio affisso sulla vetrina: "Si prega chi non volesse essere ripreso dai video di avvisare".

Occhi elettronici che sorvegliavano anche il privè della Malmaison, il "locale rosa" controllato giorno e notte da Stefania Nobile dove i consumatori che spendevano in una sola volta da 5mila euro in su potevano avere diritto a un trattamento decisamente speciale. Il patron della Gintoneria, secondo le accuse della Procura, avrebbe infatti anche procurato ai clienti più facoltosi costosissimi pacchetti che comprendevano "vino, ragazze e droga", per i quali si potevano anche pagare 70mila euro in una sola nottata. Un particolare "servizio" offerto da Lacerenza e rivolto ai "tavoli pesanti", verso i quali, come da regola, doveva essere rivolta tutta l'attenzione dei dipendenti: tutti gli altri clienti, che spendevano 20 euro per un bicchiere di gin tonic, 50 o 100 euro, venivano necessariamente dopo.

"Corri che c'è un tavolo pesante", "Vieni che stanno spendendo un sacco di soldi". "Stasera ho un tavolo potente, se vieni verso le 22.30″, scrive infatti lo stesso Lacerenza, intercettato dalla Finanza, a escort che gravitano in Gintoneria per "gente di Dubai", un "sindaco ricco", un imprenditore svizzero che "ha speso 40mila euro in bottiglie" e tre clienti "di Modena" che nel luglio del 2024, d'accordo con Lacerenza, chiedono espressamente "tre cavalle" (di cui una in particolare) chiamate dal braccio destro Davide "Righello" Ariganello e incaricate da Lacerenza di spingere i clienti a consumare sempre più alcol, poi messo in conto a prezzo maggiorato ("Fagli fare una bottiglia", chiedeva alle ragazze).

Proventi extra che Lacerenza (per chi indaga, su suggerimento di Stefania Nobile) mascherava postando il giorno seguente sui social lunghe file di bottiglie vuote, con l'intento di giustificare così gli incredibili incassi. Almeno 80 milioni che, secondo quanto sostenuto dal gip Alessandra Di Fazio, potrebbero aver investito all'estero e in particolare in Albania, dove da tempo la figlia di Wanna Marchi apre e vende locali.

843 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views