Le parole di Giacomo Bozzoli sorvegliato a vista in carcere: “Come posso vedere mio figlio?”
Giacomo Bozzoli, il 39enne condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio e latitante dopo la sentenza, è stato portato nel carcere di Cantù Mombello a Brescia. Sulla base di quanto rivelato da alcune fonti della polizia penitenziaria, è sorvegliata a vista.
Sarebbe molto provato e avrebbe ribadito, ancora una volta, la propria innocenza. E proprio dall'istituto penitenziario, ha chiesto informazioni su come poter incontrare il figlio.
L'uomo si è reso irreperibile undici giorni fa quando è stata pronunciata la sentenza all'ergastolo dalla Corte di Cassazione. Le sue ultime tracce lo localizzavano nel sud della Spagna dove il 30 giugno ha soggiornato all'Hard Rock Hotel di Marbella con la compagna e il figlio.
Dopo undici giorni di latitanza, è stato trovato nascosto nel cassettone del letto di casa sua a Soiano (Brescia). Con sé aveva un borsello con cinquantamila euro in contanti.
Sembrerebbe che a spingerlo a tornare sia stata la volontà di vedere il figlio di nove anni: "Non è da escludere che abbia fatto questo passaggio da casa per non perdere il contatto con lui. Il bambino è stato ascoltato fino alla serata di ieri, e stasera lo abbiamo preso. Se sia stata una coincidenza o meno lo vedremo presto", ha detto il procuratore di Brescia Francesco Prete.
"Non voleva certo consegnarsi alle autorità, è stato catturato", ha aggiunto il procuratore. "Altrimenti si sarebbe comportato diversamente. Non si sarebbe nascosto in casa con barba e baffi e con 50mila euro in contanti nel borsello".
All'appello mancherebbe ancora la Maserati Levante che era stata fotografata dai portali del Bresciano all'alba del 23 giugno: "Non si trova e non ha detto dove l'ha lasciata", hanno spiegato gli inquirenti.