Le famiglie di persone con disabilità contro Regione Lombardia: “Troppi tagli ai fondi per i caregiver”
"Scenderemo in piazza per difendere i nostri diritti": a dirlo sono le associazioni e le famiglie lombarde che hanno a carico persone con disabilità relativamente all'approvazione da parte della Giunta di Regione Lombardia della delibera 1669 – avvenuta il 28 dicembre 2023 – che prevede una riduzione delle risorse destinate alle misure di assistenza indiretta (B1 disabilità gravissima e B2 disabilità grave).
Queste risorse, che sono finanziate con il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza e i fondi regionali, e"rappresentano un sostegno essenziale per le famiglie", spiegano le tante realtà. Dopo il respingimento della mozione che chiedeva l'annullamento dei tagli, le associazioni hanno inviato, sia al ministero delle Politiche sociali che all'assessorato regionale competente, diverse lettere.
"Non abbiamo ricevuto alcun impegno, rassicurazione o notizia da parte di alcuno né sulla eventuale richiesta di proroga della attuazione del Piano nazionale non autosufficienza né tantomeno sulla implementazione dei fondi regionali che consentirebbero di annullare i tagli medi dei contributi del 32 per cento per la misura B1 (con punte del 47 per cento) e del 75 per cento per la misura B2 per i caregiver, previsti dal 1 giugno 2024, che avrebbero conseguenti devastanti sulla quotidianità delle famiglie".
Le organizzazioni precisano inoltre che nessun'altra Regione ha "interpretato" "i dettami nel "Piano Nazionale per la Non Autosufficienza 2024″ in maniera tanto penalizzante per i caregiver familiari conviventi". Specificano infatti che il contributo economico indiretto non potrà mai essere considerato alternativo "ai servizi erogati in forma diretta, peraltro assolutamente inadeguati come segnalato praticamente dalla totalità dei comuni capoluoghi lombardi".
Le famiglie e le associazioni chiedono una modifica alla delibera sia nella parte relativa ai fondi, che dovrebbero aumentare, sia rispetto alle modifiche dei voucher sociosanitari. Chiedono una rimodulazione del sistema di offerta di servizi che non sono in linea con i reali bisogni delle persone con disabilità. Infine chiedono di poter istituire un tavolo di lavoro che veda la partecipazione delle associazioni così da poter costruire un percorso condiviso.
"Confidiamo che le nostre richieste siano prese in considerazione, mettendo in atto le conseguenti azioni necessarie a rispondere alle nostre esigenze. Tuttavia, annunciamo che, se ciò non avvenisse entro il 29 febbraio, saremo costretti a scendere in piazza per manifestare nel prossimomese di marzo, chiedendo la massima partecipazione non solo alle famiglie coinvolte ma anche ad altre realtà associative, istituzioni, media e a tutta la società civile".