Le due ragazze violentate in treno e alla stazione sulla Milano-Varese: “Nessuno ci ha aiutate”
"Abbiamo cercato di attirare l'attenzione, ma nessuno ci ha aiutate" sono le parole delle due ragazze violentate lungo la linea ferroviaria Milano-Varese lo scorso venerdì 3 dicembre. È il racconto delle vittime nelle carte d'inchiesta lette dal Corriere della Sera degli abusi subiti a bordo del convoglio 12085 e nella sala d'attesa, che hanno spiegato come le loro richieste d'intervento in quei momenti in cui si sono sentite minacciate e in pericolo sono risultate vane. La prima, ventuno anni, ricostruendo gli attimi vissuti prima della violenza ha spiegato che arrivato il treno alla stazione di Venegono Inferiore, ha provato senza esito a fermare qualche passante. "Lottavo, mi hanno presa a pugni" ha detto, ma ciò non è bastato a salvarla dall'aggressione subita dai due presunti autori delle violenze Anthony G.F.M. e Hamza E. i quali si sarebbero poi dati alla fuga, facendo perdere le proprie tracce. Questo è il racconto estrapolato dalle prime carte d'inchiesta, entrambi i presunti aggressori sono stati sottoposti a fermo da parte del sostituto procuratore di Varese Lorenza Dalla Palma.
La seconda vittima dello stupro: "Ho urlato ma nessuno si è fermato"
I due uomini in fuga avrebbero poi preso di mira una seconda ragazza, una ventenne che si trovava nella sala di attesa della stazione ferroviaria di Vedano Olona, in provincia di Varese. "Mi sono aggrappata alla porta – spiega – nel tentativo di riuscire a fuggire, e ho cercato di aprirla, urlando. Sono riuscita ad aprire sufficientemente il battente della porta, quando abbiamo notato un uomo che stava arrivando verso la stazione. Il ragazzo, visto l'uomo, si è staccato e ho pensato di allontanarmi. A quell'uomo non è importato nulla di quello che accadeva, anche se urlavo". Poi la giovane è riuscita a scappare, ha chiamato il Numero Unico delle Emergenze 112 e ha denunciato i suoi aggressori.