Le drammatiche immagini di laghi e fiumi prima e dopo la siccità in Lombardia
La Lombardia ha sete. Da terra rigogliosa, di fiumi e laghi, a deserto arido. Le grida di allarme già si levano da mesi, da ogni categoria: agricoltori, allevatori, amministratori locali, scienziati e semplici cittadini. Per il governatore Fontana e per i fornitori di acqua la siccità sarà "ancora gestibile per i prossimi 10, massimo 15 giorni" poi la situazione rischia di precipitare. A cadere per primo, il settore agricolo.
Oggi a gridare aiuto è la natura stessa, ormai prosciugata da una siccità devastante che da mesi tiene in pugno l'intera regione del Nord Italia. Nella gallery, le fotografie più rappresentative di quello che è un vero e proprio disastro ambientale (nonché economico e sociale).
Il fiume Po sulle sponde mantovane è quasi asciutto. Ma non solo pianura. In alta quota sono scomparsi ruscelli e laghetti, per fare posto a terriccio e sassi; del lago della Vacca, in provincia di Brescia, rimane ben poco. Idem per quanto riguarda quello di Livigno, il cui letto al momento è semi vuoto. Una crisi che investe anche le città: a Milano, che da mesi affronta periodicamente cicliche ondate di caldo africano, la pozza d'acqua al centro del Parco Lambro non esiste quasi più. Al suo posto, una buca secca.