“Le case sono ancora bruciate e dobbiamo pagare il mutuo”: il video nella Torre dei Moro a Milano
Erano le 17 del 29 agosto di due anni fa. A Milano era una giornata di caldo estivo. Alla Torre dei Moro in via Antonini 32 la maggior parte dei residenti stavano passando un pomeriggio in famiglia quando nella chat di whatsapp del condominio è arrivato un primo messaggio. A dare l'allarme era uno degli inquilini, il primo che si era accorto del fumo e delle fiamme: ha così avvisato i vicini di scappare, di uscire il più velocemente possibile. I residenti, citofonandosi tra vicini, si sono accertati che anche l'inquilino più anziano uscisse di casa e raggiungesse l'uscita. Il 29 agosto dei due anni fa fortunatamente non ci fu nessuna vittima. Ma le fiamme – divampate dal 15esimo piano – in poco tempo avevano avvolto tutta la torre. Non rimase più nulla degli appartamenti: il fuoco aveva sciolto tutto.
Cosa resta ora degli appartamenti della Torre
A distanza di quasi due anni dall'incendio, e a pochi giorni dall'avvio del processo che vede imputati 18 persone, Fanpage.it è entrata con le telecamere nella Torre. Ora tutto è un cantiere ma i segni del fuoco sono ancora tutti lì: il calore negli appartamenti è stato talmente alto che ha sciolto le finestre e piegato persino le assi di marmo dell'ascensore. Non appena si mette piede in uno degli appartamenti si notano subito le pareti, completamente distrutte e nere.
"Ho perso tutto perché il mio appartamento, come altri venti, è stato completamente raso al suolo e quindi non c'è più niente della mia vita passata tutto quello che avevo era lì dentro", tiene a precisare Mirko Berti, proprietario di uno degli appartamenti della Torre e il portavoce del comitato degli inquilini della Torre che si batte per avere giustizia.
A distanze di due anni si sente ancora, in alcune zone della Torre più di altre, un forte odore di bruciato. Oggi sono rimasti pochi dettagli di una vita "normale": primo tra tutti i disegni sulla parete di quella che una volta era la stanza di una bambina. A terra ci sono ancora alcuni giochi. In un altro appartamento l'unica cosa a non bruciare completamente è stata la vasca da bagno. E ancora: sulle pareti si vedono i segni di un quadro o di una foto bruciata. Degli appartamenti ora sono rimasti solo i ricordi.
Come hanno fatto gli inquilini a uscire tutti dalla Torre
Gli inquilini quel 29 agosto si sono salvati per due motivi. Il primo: l'incendio è scoppiato quando ancora era pieno giorno. E questa è stata una grande fortuna perché tutti erano svegli e in poco tempo è scattato il messaggio sulla chat di gruppo ed è iniziato il passaparola tra i vicini. "Se fosse stato di notte non oso immaginare quello che sarebbe potuto accadere", aggiunge Berti. Il secondo: la scala antincendio. Questa non ha alcuna finestra ma solo un consistente muro di cemento. Questo vuol dire che né le fiamme (che hanno completamente avvolto tutta la facciata del palazzo) né il fumo hanno avvolto anche la scala antincendio rendendola un posto sicuro dove rifugiarsi e scappare. Solo così anche gli inquilini dei piani più alti sono riusciti a scendere in pochi minuti in cortile.
Le spese degli inquilini anche dopo l'incendio
Fanpage.it ha camminato tra i piani della Torre insieme a Mirko Berti che ha spiegato: "Ogni volta che vengo qui in qualche modo rivivo tutto e non è facile. Altri inquilini infatti non sono mai più tornati". Mirko da allora si è informato ed è portavoce dei residenti della Torre per avere giustizia: perché la Torre ha preso fuoco così rapidamente? Chi ora deve pagare? La Torre era avvolta da 17 tonnellate di polietilene: materiale altamente infiammabile presente nella copertura dell'edificio che ha fatto in modo che l'incendio si divampasse rapidamente dall'esterno all'interno. "Eppure il polietilene stando a quando dicono le carte durante i lavori di costruzione non avrebbe dovuto essere presente. I pannelli non erano a norma", precisa Mirko.
L'assicurazione ora sta pagando la ristrutturazione ma molte altre spese, come quelle di sgombero, le devono pagare i condomini. Ma c'è di più: per molti inquilini a breve – dopo uno stop ottenuto dalle banche – riprenderanno le spese anche del mutuo. Molte famiglie quindi dovranno pagare sia l'affitto della casa in cui vivono dopo l'incendio che il mutuo. In attesa della fine dei lavori di ristrutturazione, prevista non prima del 2025 o 2026.
Cosa prevede un possibile risarcimento
Con l'avvio del processo per 18 imputati i 100 inquilini sperano in un risarcimento. Ma se arriverà questo eventuale risarcimento potrebbe aiutare le famiglie a ricostruirsi l'appartamento? "No, non siamo nei termini di una quantificazione così importante", spiega a Fanpage.it l'avvocato che rappresenta in Tribunale i 100 inquilini, Solange Marchignoli, nonché anche lei inquilina del complesso residenziale attaccato alla Torre dei Moro. "In qualsiasi caso il giudice penale stabilisce una somma a titolo di acconto e poi rimanda al giudice civile per la quantificazione. Potrebbero veramente volerci molti anni per ottenere l'acconto e altri per ottenere un risarcimento". Intanto le spese sono imminenti. La speranza per gli inquilini è che i responsabili paghino e che presto sarà nuovamente possibile entrare nella loro casa.