L’azienda licenzia una lavoratrice con tre figli a carico: i colleghi scioperano per solidarietà

Oggi, venerdì 14 aprile, alcuni dei 120 dipendenti di un'azienda di Paderno Dugnano, in provincia di Milano, hanno deciso di non lavorare e indire uno sciopero per esprimere la propria solidarietà nei confronti di una loro ormai ex collega, che è stata licenziata a causa di una riorganizzazione aziendale. I lavoratori hanno preso particolarmente a cuore la storia di questa donna anche perché ha tre figli a carico.
Il licenziamento
Venerdì 7 aprile, l'ultimo giorno prima delle brevi vacanze pasquali, la donna è stata convocata dall'amministrazione dell'azienda e le è stato consegnato un preavviso di licenziamento con effetto immediata. Alla dipendente è, infatti, stato chiesto di abbandonare immediatamente il posto di lavoro e non farvi più ritorno.
Non c'è nessuna colpa della lavoratrice dietro questo licenziamento e a dirlo è la stessa società, in quanto la motivazione del licenziamento è "una riorganizzazione aziendale". Una riorganizzazione che – secondo l'azienda – non può tenere conto del fato che la donna ha tre figli ha carico ed è monoreddito.
Proprio questo aspetto ha, invece, coinvolto i suoi colleghi che hanno deciso di esprimerle la loro solidarietà alla lavoratrice licenziata arrivando perfino a indire uno sciopero.
La solidarietà dei colleghi
"Per fare da contraltare allo scandaloso comportamento aziendale, le lavoratrici e i lavoratori hanno deciso di scioperare in massa questa mattina in solidarietà con la collega, per chiedere il ritiro del suo licenziamento e far sapere all’azienda che situazioni come questa non devono ripetersi", hanno comunicato alcuni sindacalisti della Fiom Cgil.
Inoltre i lavoratori sono indignati perché "questa mattina, in un meeting prima dello sciopero, l’azienda ha mostrato ai lavoratori una slide sulla riorganizzazione in cui, tra le altre cose, si legge: ‘Questa decisione (di licenziare la madre dei tre bimbi, Ndr) è stata molto difficile ma estremamente importante per la nostra attività e la nostra azienda nel lungo periodo. Tutte le persone impattate da questa riorganizzazione saranno supportate nel miglior modo possibile'".
"Della serie: oltre al danno la beffa. Un motivo in più per scioperare", ha concluso il sindacato.