L’avvocato di Corona dopo l’udienza: “Fabrizio arrestato come se fosse un terrorista islamico”
"Lo hanno arrestato come se fosse un terrorista islamico, lo hanno trascinato per terra": a dirlo a Fanpage.it è l'avvocato dell'ex agente fotografico, Fabrizio Corona. Nella giornata di oggi, giovedì 8 settembre, l'ex re dei paparazzi ha presenziato all'udienza nel processo che lo vede accusato per danneggiamento, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e un tentativo di evasione.
Gli episodi contestati
I fatti risalgono al marzo 2021 quando il Tribunale di Sorveglianza aveva disposto il rientro in carcere – successivamente bocciato – e Corona, in segno di protesta, si era procurato alcuni tagli sulle braccia. Sul posto era arrivata un'ambulanza e alcuni agenti di polizia. Tra urla e spintoni, Corona è poi stato portato in ospedale.
"Questo processo se lo potevano risparmiare dopo aver fatto quello che hanno fatto l'anno scorso, quando lo hanno arrestato come se fosse un terrorista islamico, trascinandolo per terra. Ho fatto vedere – spiega ancora Chiesa – una foto con le mani sul collo. Anziché chiedere scusa, lo mandano processo? In ogni caso, ci sono tutti i filmati con venti testimoni".
Nel processo due agenti si sono costituiti come parte civile. E sulla questione il legale Chiesa precisa: "Vogliono anche il risarcimento, va bene. Vorrà dire che chiederemo anche noi il risarcimento alla fine del processo. Io e Fabrizio abbiamo ottenuto giustizia alzando la voce e infatti il tribunale, comportandosi da persone per bene, ha revocato il provvedimento".
Nonostante questo, il processo è arrivato comunque: "Nonostante tutto, il pm che fa? Invece di archiviare, va avanti? Va bene. Il processo lo faremo con i filmati in proiezione diretta dove si vedrà tutto e si sentirà tutto. il motivo per cui Fabrizio ha perso la testa, lo conoscono tutti". E durante la prima udienza Corona, non si è risparmiato dall'accusare gli agenti della polizia che quella mattina erano intervenuti per portarlo in carcere: "Ci sono tanti criminali, andassero a prendere gli altri".
Il tentativo di evasione
E per il suo legale Corona ha ragione a essere arrabbiato. Sia prima che dopo il processo, ha spiegato: "Uno Stato serio, un Paese civile chiede scusa. Lo Stato Italiano ha mostrato i muscoli l'anno scorso e anche adesso. Ma io e Fabrizio non abbassiamo la testa, anzi". Nel processo, inoltre, Corona ha ribadito la sua posizione relativamente all'accusa di tentata evasione dal reparto di Psichiatria dell'ospedale Niguarda sostenendo che non lo fosse, considerato che la distanza tra la finestra e il suo era di circa 25 metri: "C'è un filmato dove Fabrizio mette fuori le gambe, ma sotto non c'è niente. Se si fosse buttato di sotto, sarebbe morto".
Dopo che è stato bocciato il provvedimento, Corona è stato sottoposto all'affidamento terapeutico e il giudice non esclude che possa essere richiesta una perizia medico-legale: "Adesso sta bene, si sta curando ed è seguito".