L’avvocato di Badhan, accusato dell’omicidio di Sara Centelleghe: “Situazione che gli è sfuggita di mano”
Nella giornata di oggi, martedì 29 ottobre, si è svolto l'interrogatorio di garanzia nei confronti di Jashandeep Badhan, il ragazzo di 19 anni che è accusato dell'omicidio di Sara Centelleghe. La giovane di 18 anni è stata uccisa nella notte tra sabato e domenica nella sua abitazione a Costa Volpino, comune che si trova in provincia di Bergamo. Il 19enne, come ha spiegato l'avvocato Fausto Micheli che lo difende a Fanpage.it, ha spiegato al giudice per le indagini preliminari di non riuscire a darsi una spiegazione di quanto fatto.
I messaggi tra l'assassino e l'amica minorenne
"Ha detto che la situazione gli è sfuggita di mano, si è mostrato pentito, addolorato e provato", ha ancora detto il legale. Il gip si è riservato di decidere sulla convalida della misura cautelare. Al momento il 19enne si trova in carcere. Al centro dell'interrogatorio anche lo scambio di messaggi con l'amica minorenne di Centelleghe. La giovane si trovava in casa della vittima quando è sparita per alcune ore.
Alle 23.25 lei e il 19enne si sarebbero scambiati un paio di telefonate. Alle 00.30 alcuni messaggi. E mentre i due si sentivano telefonicamente, Centelleghe stava già dormendo in camera sua. A un certo punto, la 17enne si sarebbe allontanata. Non è chiaro cosa sia successo: se si sia incontrata con il giovane e come quest'ultimo sia arrivato nell'appartamento al terzo piano del palazzo di via Nazionale.
La dinamica dell'omicidio e il ritrovamento del cadavere
Badhan avrebbe preso un paio di forbici e avrebbe ucciso la 18enne con almeno trenta forbiciate. L'avrebbe sorpresa mentre dormiva tanto che proprio la ragazza avrebbe detto: "Chi sei?". Dopo averla uccisa, è scappato. A trovare il cadavere è stata proprio la 17enne. I vicini di casa hanno poi chiamato i soccorsi e le forze dell'ordine. A loro, l'amica di Centelleghe avrebbe poi raccontato dello scambio di messaggi con il 19enne.
Quando il 19enne viene convocato in caserma, si comporta in modo strano: gli inquirenti notano che per tutto il tempo tiene la mano destra nella tasca. Quando gli chiedono di mostrarla, notano alcune ferite. Poco dopo il ragazzo ha confessato il delitto. Considerato il numero delle coltellate, il pubblico ministero Giampiero Golluccio contesta l'aggravante della crudeltà.
(Hanno collaborato Simone Giancristofaro e Beatrice Barra)