L’avvocato di Alessandro Impagnatiello a Fanpage.it: “Ha preso coscienza di quanto fatto, è annientato”
"Ha preso coscienza di quanto accaduto. Psicologicamente è annientato da quello che ha compreso di aver fatto": a dirlo a Fanpage.it è l'avvocato Sebastiano Sartori, legale di Alessandro Impagnatiello, il barman di trent'anni che questa notte ha confessato l’omicidio della fidanzata incinta al settimo mese, Giulia Tramontano, agente immobiliare di 29 anni.
L'uomo si trova in carcere a San Vittore e, nelle prossime ore, si svolgerà l'interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari.
Giulia Tramontano aveva scoperto il tradimento del compagno
Durante la conferenza stampa che si è svolta oggi, giovedì 1 giugno, con la pubblico ministero Alessia Menegazzo e l'aggiunta Letizia Mennella è emerso che la ragazza ha incontrato intorno alle 17 la collega americana 23enne di Impagnatiello: quest'ultima le avrebbe raccontato di aver avuto una relazione parallela con il barman. Le due si sarebbero chiarite e, come precisato dalle magistrate, ci sarebbe stata "tra loro grande solidarietà".
L'uomo avrebbe provato a bruciare il corpo della ragazza per ben due volte
Tramontano avrebbe poi avuto un incontro chiarificatore con il suo compagno nel loro appartamento a Senago (Milano): sarebbe rientrata a casa intorno alle 19, così come ripreso dalle telecamere installate fuori casa. Quest'ultimo l'avrebbe accoltellata e poi avrebbe provato a bruciare il cadavere: avrebbe prima sparso alcol sul suo corpo e poi avrebbe provato a darle fuoco con la benzina in un garage.
Avrebbe poi nascosto il cadavere in un sacco nero, lo avrebbe caricato sull'auto e poi lo avrebbe abbandonato in via Monte Rosa. La mattina dopo è stato lui a presentare denuncia ai carabinieri raccontando che la ragazza era scomparsa.
Come è stato incastrato Alessandro Impagnatiello
Gli investigatori però non hanno creduto fino in fondo alle sue parole: c'erano infatti alcune incongruenze. A incastrare il trentenne sono state le ricerche su Internet dove sembrerebbe che avesse cercato sia come uccidere che come disfarsi del corpo. E infatti, per questo motivo, gli inquirenti gli contestano anche la premeditazione. E poi le tracce di sangue e il forte odore di benzina sull'automobile.
Quando i carabinieri dei Ris sono entrati nell'appartamento, il trentenne è crollato e ha confessato il delitto indicando inoltre il punto in cui si trovava il corpo della ragazza che aspettava il loro bimbo, Thiago.