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L’avvocato della psicologa di Alessia Pifferi: “Il pm non è d’accordo con lei, quindi la indaga”

Indagate le psicologhe e la legale di Alessia Pifferi, che lasciò morire di stenti la figlia di 18 mesi Diana nel luglio del 2022. Il pm: “È stata manipolata”. Acquisite le cartelle di altre quattro detenute: tra loro quella di Patrizia Coluzzi, che nel 2021 soffocò la figlia di due anni.
A cura di Francesca Del Boca
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Alessia Pifferi in tribunale
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Terremoto sul caso Alessia Pifferi a seguito dell'inchiesta che vede coinvolte Letizia Marazzi e Paola Guerzoni, le due psicologhe del carcere di San Vittore che hanno redatto una relazione sulla 38enne accusata dell'omicidio volontario aggravato della figlia di 18 mesi Diana: per il sostituto procuratore Francesco De Tommasi le professioniste, in concorso con l'avvocata della difesa Alessia Pontenani, avrebbero fornito all'imputata "una tesi alternativa difensiva", un possibile vizio di mente, e l'avrebbero di conseguenza "manipolata". Sarebbe insomma stato attestato "falsamente" che la donna "aveva un deficit grave'", con un test non "rientrante nelle loro competenze".

"Mi sembra un'indagine basata sul merito. Il pm non è d'accordo con le conclusioni alle quali sono giunte le psicologhe, e quindi le indaga. Sta criticando il lavoro fatto da altri, e inopinatamente chiede l'acquisizione di cartelle cliniche di altre detenute", sono le parole dell'avvocato Mirko Mazzali, che assiste la psicologa di San Vittore Paola Guerzoni. "Tra l'altro si tratta di un provvedimento finalizzato alla ricerca di documenti in possesso dell’istituto penitenziario e quindi facilmente rintracciabili, che pone sotto sequestro cellulari e computer per cercare fantomatici rapporti con una detenuta".

E, davanti alle accuse della Procura di aver utilizzato metodi non "utilizzabili a fini diagnostici e valutativi" e non "rientranti nelle loro competenze", tra cui il test psicodiagnostico di Wais ("in quanto non rispondente alle metodiche di somministrazione e documentazione previste dalla manualistica e dalle buone prassi di riferimento"): "La mia assistita sostiene il contrario, c'è dottrina sul tema". Sulle mancate registrazioni, invece, "forse un piccolo errore, sì. Ma non c'è una normativa in merito, si tratta solo di una pratica. Dov'è il reato?".

E ancora. "Insomma, sorge il fondato sospetto che tale perquisizione nasconda finalità estranee alla condotta commessa dalla mia assistita e voglia indagare sulla sua attività lavorativa complessiva, accusandola più per il merito dei pareri espressi che per il metodo con il quale si è pervenuti a tali pareri". Tra le cartelle sequestrate, oltre a quelle di Alessia Pifferi, ci sono anche quelle di Lucia Letizia Finetti, la cartomante che ha ucciso il marito con 14 coltellate mentre si trovava in un'auto a Baggio, e Patrizia Coluzzi, la 44enne che ha soffocato la figlia di 2 anni con un cuscino nel suo appartamento di Cisliano.

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