L’avvocato della madre della 13enne morta dopo lo schianto a 150 km/h: “Entrambi i ragazzi denunciati per sottrazione di minore”
Dopo la denuncia del padre arriva la querela della madre della 13enne che ha perso la vita in seguito all'incidente stradale avvenuto all'alba di venerdì 10 gennaio ad Abbadia Lariana (in provincia di Lecco).
In seguito all'incidente la ragazza era stata portata al reparto di Neurorianimazione dell'ospedale Manzoni di Lecco dove è deceduta dopo sei giorni di ricovero. La giovane si trovava a bordo della Bmw che, a 150 chilometri orari, si era schiantata contro i parapetti in cemento a lato della carreggiata della strada provinciale 72. Insieme a lei c'erano un 22enne di Lecco, che guidava l'auto, e un 19enne di Malgrate, entrambi illesi.
"La mamma era affidataria unica della 13enne", racconta a Fanpage.it Marcello Perillo, avvocato difensore della famiglia. "Ieri pomeriggio ha deciso di sporgere querela contro entrambi i ragazzi maggiorenni a bordo della vettura per sottrazione di minore".
Dunque, a differenza della denuncia avanzata precedentemente dal padre della ragazza adesso, a essere coinvolto dalla querela, è anche il ragazzo 19enne passeggero. Questo perché "ci sono dei messaggi ritrovati sul telefono della ragazza in cui lui la invita ad andare con loro", spiega l'avvocato.
Il reato a cui si fa riferimento nella querela è infatti quello di cui all'art. 574 del Codice Penale ("Sottrazione di persone incapaci") che prevedere che "chiunque sottrae un minore degli anni quattordici, o un infermo di mente, al genitore esercente la responsabilità genitoriale, al tutore, o al curatore, o a chi ne abbia la vigilanza o la custodia, ovvero lo ritiene contro la volontà dei medesimi, è punito, a querela del genitore esercente la responsabilità genitoriale, del tutore o del curatore, con la reclusione da uno a tre anni. Alla stessa pena soggiace, a querela delle stesse persone, chi sottrae o ritiene un minore che abbia compiuto gli anni quattordici, senza il consenso di esso, per fine diverso da quello di libidine o di matrimonio".
Come si deduce dall'articolo del Codice Penale, la sottrazione di minore è un reato procedibile a querela. Dunque, senza querela la procura non può procedere. "Per questo abbiamo deciso di farla con la madre della ragazza che era affidataria unica della 13enne. Perché quando si tratta di un minore sotto i 14 anni non si può parlare di consenso o non consenso e non lo si può prelevare in nessun caso senza il consenso del genitore", spiega ancora a Fanpage.it l'avvocato Perillo.
"Dunque, se i due ragazzi hanno invitato la 13enne a venire in macchina e la portano in giro senza che la madre lo sapesse ci sono i presupposti per avanzare una querela per sottrazione di minore. Ora sta alla procura decidere se procedere o meno".