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Omicidio di Giulia Tramontano

L’avvocato della famiglia Tramontano: “Impagnatiello piange in aula? Fa il suo ruolo nel processo”

“Per vedere sollevato il suo percorso giudiziario può contare sull’eventualità che il suo agito sia stato causato da uno stato di agitazione mentale”: lo dichiara l’avvocato della famiglia Tramontano durante la seconda udienza del processo ad Alessandro Impagnatiello.
A cura di Giorgia Venturini
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Alessandro Impagnatiello, a processo per aver ucciso a coltellate la compagna Giulia Tramontano incinta del settimo mese, durante la seconda udienza di oggi lunedì 12 febbraio si teneva la testa tra le mani e piangeva quando in aula hanno fatto vedere le foto del cadavere. Un gesto che ha commentato Giovanni Cacciapuoti, il legale della famiglia Tramontano, l'unica parte civile del processo.

L'avvocato commenta così le lacrime e il comportamento di Impagnatiello: "Lo guardo con occhio tecnico: l'imputato, a fronte di un compendio investigativo incontrovertibile e di una sua confessione, per vedere sollevato il suo percorso giudiziario  può contare sull'eventualità che il suo agito sia stato causato da uno stato di agitazione mentale".

Poi aggiunge: "Questo ce lo diranno eventualmente i consulenti, noi riteniamo che sia un'ipotesi indimostrata e indimostrabile e sinceramente anche offensiva rispetto alla famiglia Tramortano. Noi siamo molto sereni in quanto la famiglia è incontrato con due psichiatri di rilievo. Sarà la corte d'Assise a confermare o meno se stava fingendo".

Cosa è successo nella seconda udienza

Nell'udienza di oggi l'accusa, rappresentata dalle due pm Letizia Maria Mannella e Alessia Menegazzo, hanno presentato i primi teste: ovvero la mattina il maresciallo della squadra omicidi dei carabinieri, il comandante dei carabinieri di Senago e i due militari che hanno trovato il corpo. Nel pomeriggio verranno sentiti i vicini di casa.

Uno dei carabinieri della squadra omicidi ha raccontato che la notte dell'omicidio l'uomo sarebbe andato dall'altra donna con cui aveva una relazione. Questa però non l'ha fatto entrare. "Rientrato a casa a Senago alle 3:14, è stato inquadrato dalle telecamere con lenzuola bianche in mano, entrare e uscire dal box", ha aggiunto il militare.

Lì ha tenuto nascosto il corpo della fidanzata. Il carabiniere ha aggiunto anche: "Ci sono evidenze che riguardano alcuni accessori di casa che ci inducono a pensare che la scena del crimine sia stata preparata, perché sono state trovate tracce di sangue sotto il tappeto e non sopra". Impagnatiello avrebbe spostato il corpo di Giulia con un carrello acquistato ad hoc successivamente il delitto. Questa la testimonianza della sera dell'omicidio da parte dei carabinieri.

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