L’avvocato della famiglia del ragazzo morto davanti a Sky: “Dall’autopsia segni compatibili con pestaggio”
"Gianni era una persona buona, non ha scavalcato alcuna recinzione e non costituiva assolutamente una minaccia". A parlare è Giuseppe Geraci, avvocato della famiglia di Giovanni Sala, il 34enne palermitano che è deceduto nella notte tra sabato e domenica 20 agosto davanti alla sede di Sky Italia in zona Rogoredo a Milano dopo essere stato bloccato a terra da due vigilanti, ora indagati per omicidio colposo. Il legale ha spiegato a Fanpage.it come nei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza in quei minuti appare evidente che Gianni, come lo chiamavano tutti, "non voleva superare i cancelli della struttura".
I primi risultati dell'autopsia e l'ipotesi soffocamento
Lo scorso venerdì 25 agosto sono stati resi noti i primi risultati dell'autopsia effettuata sul corpo di Sala. Secondo i medici, il 34enne sarebbe morto in seguito a un arresto cardiocircolatorio e non sarebbero state riscontrate lesioni evidenti o fratture a livello toracico. Tuttavia, afferma Geraci, "questo non vuol dire che non sia morto per problemi di soffocamento. È un'ipotesi assolutamente azzardata".
Secondo il legale della famiglia Sala, infatti, si devono aspettare i risultati definitivi dell'autopsia per avere un quadro più chiaro sulle cause del decesso del 34enne. "Già dal primo esame sono state trovate raccolte di sangue, ematomi, sia sotto il collo che sul viso, alla guancia destra", continua Geraci, "questo è indice di un'attività pressoria o contusiva e, stando alle immagini che abbiamo visto, sono compatibili con quanto fatto dai due vigilanti".
I filmati delle telecamere di sicurezza
Le immagini sono quelle che sono state catturate dalle telecamere di sorveglianza installate all'esterno della sede di Sky Italia a Rogoredo. In queste, si vede Sala aggirarsi in zona vestito con soli pantaloncini neri e scarpe da ginnastica.
Il 34enne, poi, si avvicina ripetutamente ai cancelli della struttura, ma le due guardie giurate, un 46enne e un 64enne, lo atterrano due volte. "Gianni non costituiva assolutamente una minaccia o un imminente pericolo", ha commentato Geraci, "non voleva entrare e non ha scavalcato alcuna recinzione".
"Gianni era una persona buona"
Alle 00:43 del 20 agosto, con i due vigilanti che lo tengono bloccato sul marciapiedi, Sala smette di muoversi e, nonostante le manovre di rianimazione, non riprende più coscienza. "Mi preme sottolineare l'assordante silenzio di Sky", ha voluto aggiungere Geraci, "questa vicenda è avvenuta sul marciapiede antistante l'ingresso della sede e non è stato dedicato nemmeno un rigo in merito".
Come affermato anche da alcuni membri della sua famiglia, il 34enne aveva problemi di tossicodipendenza. Nell'autopsia sono emerse tracce di cocaina e cannabinoidi e bisognerà verificare se queste hanno influito sul decesso. "Gianni era una persona buona", conclude l'avvocato, "e, contrariamente a come qualcuno ha scritto, non aveva precedenti penali per stalking o contro il patrimonio".