video suggerito
video suggerito
Notizie sul caso di Leonardo La Russa

L’avvocato della 22enne che accusa La Russa jr di stupro: “Dal presidente del Senato tentativo di infangarla”

L’avvocato della 22enne che ha denunciato il figlio di Ignazio La Russa, Leonardo, per violenza sessuale ha spiegato che la parole del presidente del Senato contro la sua assistita sono state “un maldestro tentativo di infangare i racconti di una povera ragazza”.
A cura di Ilaria Quattrone
69 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Un maldestro tentativo di infangare i racconti di una povera ragazza che nulla ha a che fare con il mondo politico": a dirlo è l'avvocato Stefano Benvenuto, difensore della ragazza di 22 anni che ha denunciato Leonardo La Russa, figlio del presidente del Senato, accusandolo di averla violentata nella notte tra il 18 e il 19 maggio dopo una serata trascorsa in una discoteca di Milano.

Le parole di Ignazio La Russa

Non appena la notizia è stata diffusa dai media, Ignazio La Russa – padre del ragazzo – ha dichiarato di aver "a lungo interrogato" il figlio e di avere la certezza che in quella notte non sarebbe stato "compiuto alcun atto penalmente rilevante". Ha poi affermato: "di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che – cito testualmente il giornale che ne da notizia – occupa questo tempo ‘per rimettere insieme i fatti'".

E proprio queste sue parole hanno sollevato diverse polemiche perché considerate un attacco alla 22enne così da sminuire il suo racconto. Ieri, giovedì 27 luglio, il presidente del Senato ha specificato di credere al figlio, ma che non rifarebbe le dichiarazioni sulla ragazza: "Mi riferivo alla scelta legittima del difensore di aspettare quaranta giorni per presentare la denuncia. Cosa che purtroppo ha reso impossibile l'esame dei video".

La difesa del legale della 22enne

Il legale della 22enne ha però spiegato di aver depositato querela "nell'immediatezza dei racconti della ragazza". Non ha infatti aspettato "nemmeno un giorno". Ha così precisato che il suo non è stato un deposito "volutamente tardivo o strumentale". La giovane, infatti, prima della querela non avrebbe avuto alcun incontro con l'avvocato difensore: "A conferma ulteriore – specifica il legale – che non vi è stata alcuna strategia difensiva".

Benvenuto ha confermato che tra la notte in cui sarebbe avvenuta la violenza e il deposito effettivo della querela sono passati quaranta giorni, ma "i giorni trascorsi, oltre a essere assolutamente giustificabili e legittimi, sono anche stati sufficienti a convincere l'interessata, in via del tutto autonoma, a voler querelare secondo la prima propria ricostruzione dei fatti, che certamente verrà valutata dalla magistratura".

Nel frattempo continuano gli interrogatori in Questura. Ieri sono stati ascoltati alcuni amici di Leonardo La Russa. È stato ascoltato anche uno dei responsabili della discoteca in cui si sono incontrati la 22enne e l'ex compagno di classe. Lunedì 31 luglio iniziano le operazioni per la copia forense del contenuto del cellulare sequestrato a La Russa. La difesa del ragazzo nominerà a breve un consulente tecnico per seguire le fasi. Dopo che sarà estrapolata la copia forense, le magistrate che indagano sul caso – la procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la pubblico ministero Rosaria Stagnaro – selezioneranno le parole chiave per cercare chat, messaggi e immagini utili.

69 CONDIVISIONI
52 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views