L’avvocato dei nonni di Nicolò: “Alessandro Maja non ha mai cercato di mettersi in contatto con noi”
L'ha saputo dal suo avvocato, Alessandro Maja, che il figlio che aveva ridotto in fin di vita la notte tra il 3 e il 4 maggio era finalmente uscito dal coma. "Ho letto la notizia sui siti di informazione", aveva detto Enrico Milani, legale dell'omicida. "Quando l'ho riferita al mio assistito, ha reagito con una parvenza di sorriso". Precisando poi che Maja, nonostante sia stato trasferito giusto ieri pomeriggio dal reparto di Psichiatria del San Paolo a Milano al carcere di Monza, resta comunque pesantemente sedato e inebetito dagli psicofarmaci: per questo motivo, dunque, non lascerebbe trasparire grandi emozioni.
"Un muro invalicabile"
"Quel che è certo è che, da quel che ci risulta e dall'evidenza dei fatti, Alessandro Maja non ha mai provato a mettersi in contatto con i nonni di Nicolò, né ha cercato di informarsi sulle condizioni del ragazzo", ha commentato l'avvocato Stefano Bettinelli. "Del resto, tra le due parti ormai c'è un muro invalicabile. L'unico pensiero dei nonni di Nicolò è la salute del nipote e la speranza che possa uscire dall'ospedale il prima possibile. Non ci possono essere punti di incontro e di dialogo con Alessandro Maja per loro, e mai ci saranno in futuro".
Il movente
Le indagini sul massacro di Samarate sono ancora in corso. Il vero nodo da sciogliere resta sempre il movente. Gli inquirenti si stanno concentrando soprattutto sulla pista economica: sono stati debiti, un progetto di ristrutturazione andato male, affari con persone sbagliate o semplici manie frutto di una mente instabile, le motivazioni che stavano dietro alle ossessioni di Maja sul denaro e alla convinzione che i familiari spendessero troppo?