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L’avvocata di Alessia Pifferi: “In carcere sta bene perché è coccolata, soffre perché le manca la bambina”

L’avvocata di Alessia Pifferi, Alessia Pontenani, ha spiegato che la sua cliente “sta bene in carcere perché è coccolata” e ha ricevuto un affetto che non aveva mai avuto fuori dall’istituto penitenziario. Ha inoltre sottolineato che “ha preso consapevolezza di quanto accaduto” e che “soffre tantissimo perché le manca la bambina”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Alessia Pifferi e l'avvocata Alessia Pontenani in tribunale a Milano
Alessia Pifferi e l'avvocata Alessia Pontenani in tribunale a Milano
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"Soffre tantissimo, ma nelle relazioni della psicologa c'è questo elemento. La bambina le manca tantissimo. Lei adesso capisce cosa ha fatto": a dirlo durante la trasmissione Ore 14, andata in onda ieri pomeriggio su RaiDue, è l'avvocata Alessia Pontenani che difende Alessia Pifferi, accusata di aver lasciato morire di stenti la figlia Diana in un appartamento a Milano.

Pontentani: Pifferi sta bene in carcere perché è coccolata

La legale ha ripetuto che la sua cliente ha preso consapevolezza di quanto accaduto: "Che questo non vuol dire, come ha detto il pubblico ministero quando si è opposto alla perizia, che stia fingendo o abbia capito o abbia cercato di scaricare le responsabilità su altri".  Pontenani ha inoltre descritto le condizioni in cui vive Pifferi a San Vittore. Ha spiegato, infatti, che non si "lamenta mai del tempo che trascorre in carcere".

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E probabilmente perché "sta bene. Nella tragicità di tutto quello che è accaduto, Alessia adesso sta bene perché è in una situazione in cui viene coccolata, viene coccolata da me, viene coccolata dagli agenti penitenziari, dagli assistenti". E questo, per l'avvocata, è indice del fatto che fuori le è sempre mancato affetto: "Lei cercava questo bisogno di amore, affetto e calore umano".

La legale: Alessia Pifferi non conosceva il significato di "manipolare"

La legale ha poi nuovamente sottolineato che Pifferi abbia un ritardo cognitivo:  “Quando il pubblico ministero ha accusato, in modo un po’ feroce e anche del tutto ingiustificato, le psicologhe di averla manipolata. Allora io sono andata da Alessia a dirle:ma  ti senti manipolata dalle psicologhe del carcere? Lei mi guarda e mi dice sì. Al che io le dico: tu sai cosa vuol dire manipolare? No. Allora dopo che le ho spiegato, mi ha detto: ah no, non è vero sono brave”.

Diana Pifferi
Diana Pifferi

L'avvocata sostiene infatti che durante la perizia emergeranno questi deficit: "E se non ci sarà un vizio totale di mente, ci sarà quanto meno un vizio parziale di mente. Questo deve essere riconosciuto".

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