Lavoro nelle scuole come giustizia riparativa per Ultima Generazione, Beppe Sala: “Ci può stare”
I tre attivisti di Ultima Generazione a processo per aver lanciato vernice lavabile contro ‘L.O.V.E.', l'opera di Maurizio Cattelan esposta in piazza Affari a Milano, hanno richiesto e ottenuto l'accesso al programma di giustizia riparativa. Fuori dall'aula, uno di loro ha detto che come lavoro previsto gli piacerebbe andare nei licei milanesi per tenere "lezioni" sull'emergenza climatica. Per il sindaco Giuseppe Sala, è una proposta che "ci può stare, ci possiamo ragionare".
L'imbrattamento del ‘dito' di Cattelan
Il reato contestato ai tre ecoattivisti di Ultima Generazione è quello di imbrattamento di beni culturali. Il 15 gennaio del 2023 hanno lanciato vernice gialla lavabile contro il basamento del ‘dito' di piazza Affari, esponendo poi striscioni con la scritta "stop sussidi ai fossili". Per quel blitz, i tre ragazzi d'età compresa tra i 23 e i 39 anni rischiano la reclusione da 2 ai 5 anni e una multa da 2.500 euro e 15mila euro.
In occasione dell'udienza del 18 marzo, attraverso il loro legale Gilberto Pagani hanno presentato la richiesta di poter accedere al programma di giustizia riparativa. La giudice Maria Teresa Guadagnino, che l'ha accolta, ha trasmesso gli atti al Centro di mediazione comunale e fissato le prossime udienze il 17 settembre e il 7 ottobre per la prosecuzione del processo.
La giustizia riparativa nelle scuole
Il Comune di Milano si è costituito parte civile, chiedendo il risarcimento delle spese di pulizia e richiedendo i danni patrimoniali, non ancora quantificati, per il danno di immagine. Intanto, il sindaco Sala ha aperto alla possibilità per la giustizia riparativa il lavoro di sensibilizzazione nelle scuole. Per il primo cittadino, è una possibilità sulla quale ci si può "ragionare".
In merito, il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin si è già esposto dichiarando: "Non credo che le scuole debbano essere un luogo di propaganda". Sala ha risposto anche a lui, dicendo: "Capisco la dichiarazione del ministro, ma la società non è sempre come la vogliamo noi", ha affermato, "sui giovani non bisogna essere clementi tanto per, bisogna ricordarsi come eravamo noi quando eravamo giovani".